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E’ possibile che lo scopo , la finalità ultima del prendere coscienza di sé sia una finalità molto semplice , addirittura banale e cioè mettere in condizione il cervello umano (e la sua sovrastruttura fatta di informazioni e di significati, la psiche) di funzionare al meglio delle sue potenzialità al fine di assicurare all’individuo le migliori condizioni di sopravvivenza , di salute, di benessere e di qualità della vita.

Se si considerano le mille resistenze , le mille difficoltà frapposte dalla coscienza dissociata nel corso del percorso di crescita la cosa potrebbe apparire perfino comica.

Perfino comica se non si considerasse quanto grande sia la sofferenza mentale e fisica di un enorme numero di individui i quali convivono con fatica e sofferenza con coscienze dissociate ed ostili alla loro reale natura.

La coscienza dissociata è una condizione involutiva della psiche, iniziata non si sa da quando nel corso della evoluzione della specie umana.

Involuzione che contrasta  ferocemente la spinta genetica alla evoluzione di quella coscienza nella direzione della crescita psichica e della presa di coscienza di sé.

 

 

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