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Il problema della malattia mentale , quale che essa sia, al netto di eventuali danni neurologici sta tutto nella differenza tra la reale natura dell’individuo e ciò che la sua coscienza crede essere l’individuo.

In ciò che l’ambiente parentale infantile ha , inconsapevolmente , fatto credere alla coscienza sulla natura presunta del bambino e dell’adolescente.

Se si osserva l’evoluzione fisica del cervello dei primati e l’eccezionale sviluppo della neocorteccia ci si rende conto che a questo sviluppo , che non è stato certo causale , non è seguito, nell’essere umano,  una adeguata evoluzione funzionale di quella parte del cervello per cui allo sviluppo della neocorteccia in un gran numero di casi  non è seguito l’impiego  che ad esso era destinato.

Per cui tale sviluppo è rimasto monco del suo adeguamento funzionale.

E’ ovvio che quel mancato sviluppo funzionale è dovuto alla pressoché generalizzata mancata crescita psichica sia con lo sviluppo della funzione intuizione e sia con la mancata integrazione nella coscienza  dell’immagine del proprio Sé.

Credo che in questo gli animali dotati di S.N.C. evoluto siano  molto ma molto più avanti dell’uomo.

Ed il motivo è semplice .

Il loro imprinting infantile li ha addestrati a sopravvivere all’ambiente naturale e perché ciò avvenga è indispensabile che l’animale conosca della propria natura istintuale.

Cosa che nell’uomo non è indispensabile e vitale come negli altri animali grazie alla sua enorme capacità di adattamento (e anche qui probabilmente entra  in gioco la neocorteccia) ed al prezzo dei suoi tantissimi guai.

 

 

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