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Immaginiamo che esista o che possa esistere una psiche normalizzata cioè che funziona normalmente a regime.

Ci troveremmo allora in presenza di un inconscio completamente svuotato e liberato, di una coscienza cognitiva e di una coscienza a specchio che hanno integrato nella sua totalità l’immagine del Sé dell’individuo.

E che abbia sviluppato a pieno la propria funzione intuizione.

Una psiche adulta insomma.

Ogni volta che l’individuo vive un qualsiasi esperienza essa attingerà dapprima la coscienza  a specchio e quindi la coscienza cognitiva.

Dopo un po’ quell’esperienza  sprofonderà  le proprie radici nell’inconscio.

L’inconscio per sua natura istintuale tenderà quanto prima a “liberarsi” dall’”intruso”  e lo rappresenterà in forma simbolica nel sogno.

La coscienza a questo punto percependo il sogno ne interpreterà il senso.

Interpreterà cioè il senso della esperienza vissuta.

Questo significato verrà assunto dalla coscienza in sincronicità interna con l’esperienza che l’aveva precedentemente attinta.

Arricchendola e liberando l’inconscio dall’”intruso”.

Il sistema psichico a regime procede secondo un processo dinamico che si può ben definire di continua igienizzazione mentale.

Facciamo un esempio.

E’ come una città che fa la raccolta differenziata dei propri rifiuti e li trasforma , arricchendosi, in energia.

Differenziandosi da un’altra città che invece continua a  smaltire i propri rifiuti accumulandoli in discariche sparse nelle sue aree periferiche.

L’acquisizione della coscienza del senso delle esperienze vissute implica che essa trarrà continuo profitto delle sue esperienze e condizionerà l’individuo nella direzione di evitare che esso possa  commettere sempre gli stessi errori.

Se però l’individuo ritenga in determinate occasioni di esperire egualmente e consapevolmente il comportamento sbagliato , ignorando la pulsione della sua coscienza, egli potrà farlo assumendosene la conseguente responsabilità.

Questa cosa si chiama libero arbitrio ed l’esatto opposto della coazione a ripetere.

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