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E’ un fenomeno, a dir poco odioso, talora diffuso in certi istituti religiosi ai quali quei minori erano stati affidati.

In certi istituti religiosi e non solo.

Spesso con la copertura data loro dalle gerarchie.

Una violenza sessuale, ma non solo, esercitata da adulti su minori innocenti che di quegli adulti ciecamente si fidavano.

La domanda è:

E’ possibile che queste violenze, in certi casi molto diffusi, rappresentassero un’altra più oscura e nascosta forma di violenza, questa davvero molto molto diffusa negli ambienti parentali?.

E cioè la violenta ed improvvisa “penetrazione” dell’inconscio infantile, operata dai sovraccarichi di contenuti istintuali, mai integrati, da parte degli inconsci parentali.

Favorita dal transfert spontaneo tra inconsci, quello parentale sovraccaricato da quei contenuti mai integrati e l’altro (ancora per poco) libero del bambino/a.

Questa forma oscura e sconosciuta di violenza sui bambini è possibile sia la radice dei tanti complessi di castrazione i quali perpetuano la condizione dissociativa degli adulti.

Ciò anche a causa della “fissazione all’oggetto” che costringe la coscienza a fissarsi su tale esperienza dolorosa senza riuscire a distaccarsene fino a quando non ne prende coscienza.

In merito dice un sogno:”Stanno dando la caccia negli stati uniti ad un feroce assassino ma c’è gente che fa una battaglia legale per cercare di salvargli la vita. C’è anche un investigatore europeo che segue il caso. E c’è ‘sta battaglia legale in corso e molti chiedono:Ma anche in europa vi dareste da fare per salvare la vita a questo. E la risposta in coro è: NO!.”

La rappresentazione del complesso di castrazione (il feroce assassino) e le resistenze che lo proteggono nella coscienza.

Ed anche il desiderio ed il bisogno ("in europa”) di liberarsene.

Dice un altro sogno:”Non so cosa gli ho fatto a questo ma egli è determinato ad uccidermi. Ha, dietro un tavolo e delle sedie, un cane ed è determinato a perseguire quello scopo.”

La rappresentazione del complesso di castrazione (quello che vuole uccidermi) e la coscienza infantile rimasta “fissata all’oggetto” (il cane fedele, nascosto tra le coscienze delle tante esperienze vissute, il tavolo e le sedie ).

 (scritto il 25/2/23)

 

 

 

 

 

 


 

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