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Le azioni illegali e criminali sono la deriva comportamentale indotta  dalla coscienza dissociata e  castrante.

La propensione al crimine è una forma di ribellismo ottuso mirato contro un sistema più o meno consapevolmente ritenuto  distorto ed ingiusto.

Il quale viene di solito individuato nel sistema sociale e/o familiare nel quale si è inseriti.

In realtà il sistema distorto ed ingiusto contro cui  l’individuo criminalmente ritiene di agire non è fuori ma dentro di lui.

Ed è esattamente nella sua coscienza dissociata e castrante.

L’azione ribelle del Sé castrato contro questa sua condizione, impostagli fin dalla primissima infanzia,  sinergicamente con le devianze della coscienza che quella castrazione ha imposto ed impone si estrinseca in comportamenti criminali, talora ferocemente criminali, il cui sbocco è l’inveramento nella realtà di  comportamenti variamente  ribellistici ed antisistema.

E la carcerazione del criminale , cui prima o dopo quei comportamenti portano, è la rappresentazione esatta di quella condizione psichica coatta e coartata.

Potrebbe paradossalmente  sostenersi che chi compie azioni criminali inconsapevolmente ambisce a finire in galera.

Per potere in questa condizione claustrofobica rappresentare, finalmente,  la condizione di segregazione estrema  del proprio Sé.

 

 

 

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