Il transfert è una forma di comunicazione subliminale , cioè al di sotto della capacità della coscienza di poterla percepire, tra inconsci.

L’inconscio energeticamente più carico, in quanto più ricco di contenuti inconsci non integrati dalla coscienza , tende a “scaricare” l’informazione su questi contenuti verso l’inconscio meno carico energeticamente .

Emulando in un certo senso il principio dei vasi comunicanti.

Verso l’inconscio meno carico in quanto completamente libero rispetto a quei contenuti o semplicemente meno sovraccarico dell’altro rispetto ad essi.

A causa del transfert il rapporto tra genitori ed i figli , nel corso della loro infanzia e della loro adolescenza, è un rapporto unidirezionale in quanto gli inconsci di solito sovraccarichi dei genitori , a causa delle loro coscienze schermate e cristallizzate nella condizione dissociativa, scaricano verso gli inconsci dei figli radicando negli stessi i costrutti che contestualmente il rapporto a livello di comunicazione cosciente costruisce nelle piccole coscienze.

Nel corso della terapia analitica il transfert ha invece una funzione benefica e risanatrice.

L’inconscio sovraccarico del paziente scarica informazioni significative nell’inconscio dell’analista il quale , grazie anche ai suoi stessi sogni, è in grado nelle diverse forme della comunicazione sensibile di restituire alla coscienza del paziente significati che ad essa non riescono a giungere a causa delle schermature della stessa.

Contribuendo perciò , anche grazie a ciò, al suo mutamento.

Per il transfert vale ciò che in fisica si definisce “principio di non località” e parrebbero valere per questa forma di comunicazione subliminale principi analoghi a quelli che vigono per la fisica quantistica. 

E’ possibile che una labile manifestazione a livello cosciente di quel meccanismo di comunicazione sia la cosiddetta empatia.

Cioè la capacità di taluni di percepire le emozioni ed i sentimenti dell’altro che quest’ultimo, a causa delle sue condizioni psichiche non riesce a percepire in sé stesso.

Quando si determinano le condizioni adeguate può determinarsi anche una forma di comunicazione subliminale tra l’inconscio dell’analista nella direzione dell’inconscio del paziente , il controtransfert.

Nell’analisi del controtransfert occorre evitare di confondere le proprie proiezioni sull’oggetto con questa forma di comunicazione che per certi versi invera una sorta di circuito con il transfert.                                                                                                                                                         

 

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