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E’ una cosa disturbante molto  rognosa da capire.

Decresce lentamente nella percezione ma rimane comunque fastidiosa.

E’ possibile che la coscienza percettiva, ogni volta che la coscienza cognitiva assume un nuovo significato del Sè , debba assumere lo stesso significato  dalla realtà sensibile,  grazie ad un fenomeno di sincronicità.

Da quì l'emulazione spontanea della "musichetta orecchiabile"  che emula l'assunzione di quel particolare significato dalla realtà da un linguaggio incomprensibile come quello  musicale.

Il quale abbia però le caratteristiche di orecchiabilità cioè di facile emulazione.

Quando si dice che una cosa è facilmente comprensibile in quanto "intuitiva" si intende quindi che è facilmente comprensibile in quanto spontaneamente emulabile dalla coscienza.

E ci si riferisce quindi alla limitata capacità di comprensione della coscienza infantile ed alla facilità di comprensione, per taluni adulti dissociati, del c. d. "pensiero semplice".

Si potrebbe ipotizzare, ma è solo una ipotesi, che ogni accordo musicale, sia esso di musica classica o leggera o jazz. ecc., quando facilmente orecchiabile SIGNIFICHI, in quel linguaggio, un qualche significato del Sé dell’essere umano.

E la sua spontanea e disturbante ripetitività* nella mente riproduce la “fatica e lo sforzo” della coscienza infantile, all’inizio della sua vita, nell’apprendere attraverso la ripetitività, appunto disturbante, del messaggio.

Si pensi allora allo sforzo ed alla fatica della coscienza del bambino/a appena nata che deve passare da uno stato di assoluta inerzia e beatitudine all’apprendimento di sé.

(*) La stessa identica ripetitività dei messaggi castranti prodotti dall'imprinting infantile i quali strutturano nella coscienza infantile, in essa imponendola,  la condizione dissociativa.

  (scritto il 21/2/23)

 

 

 

 

 

 


 

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