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“Il viandante”, Lied  per voce e pianoforte op.4 n.1, D 489 di Franz Schubert.

 

“Vengo dalla montagna ,

è nebbiosa la valle ,in burrasca  il mare.

Vago silenzioso,infelice,

e tra i singhiozzi mi chiedo sempre :dove ?

Il sole non mi riscalda più,

i fiori sono appassiti, la vita sfiorita,

e tutte le parole risuonano vuote.

Sono straniero ovunque.

Dove sei , terra mia adorata ?

Cercata , immaginata e mai trovata ?

Terra, terra  verde di speranza ,

terra dove fioriscono le mie rose.

dove sono i miei amici,

dove risorgeranno i miei morti,

terra che parli la mia lingua,

o terra, dove sei ?.

Vago silenzioso , infelice ,

e tra i singhiozzi mi chiedo sempre:dove ?.

Il vento mi risponde:

“Là, dove tu non sei,c’è la felicità”.

 

Di questo lied di Schubert esistono varie interpretazioni e molte altre se ne potranno dare.

Si può anche pensare che questo lied sia la rappresentazione,  creativa e simbolica, del canto di dolore del Sé inconscio di Schubert, canto che in esso si esprime.

Un canto di dolore di un Sé inconscio che aspira ed ambisce di giungere alla sua coscienza (“la terra mia adorata”) nella quale “fioriscono le mie rose” (sbocciano i contenuti inconscio del Sé) , dove sono i miei amici (dove sono gli altri contenuti del Sé), nella quale risorgeranno i miei morti (nella quale verranno reintegrati i significati delle esperienze rimosse) , dove si parla la mia lingua (nella quale si parla e si comprende il linguaggio simbolico).

“Il vento gli risponde: Là, dove tu non sei,c’è la felicità:(nella tua coscienza, dove adesso non sei, c’è la felicità).

 

 

 

 

 

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