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Quando si parla di ferita o di trauma originario relativamente ai guasti da essi causati alla psiche che li ha subiti si esprime un concetto estremamente riduttivo e semplificativo.

In realtà nel corso dell’imprinting infantile il soggetto, che di questo processo di formazione  dovrebbe beneficiare e del quale è in realtà fin troppo spesso vittima inconsapevole,  è sottoposto ad un trattamento di repressione continua.

Ogni volta che un qualche contenuto inconscio affiora alla soglia della coscienza del bambino o dell’adolescente esso inevitabilmente viene agito in forma rappresentativa in un qualche comportamento.

Le occhiute coscienze dell’ambito familiare subito percepiscono il pericolo di “intrusione” ed esperiscono i relativi comportamenti repressivi, rimuoventi, castranti.

Il tutto ovviamente nella assoluta inconsapevolezza dei pur amorevoli genitori.

Procedimento repressivo essendo il risultato agito di potenti coazioni a ripetere dei quali i genitori sono essi stessi vittime.

Procedimento repressivo implacabilmente e continuamente messo in atto per tutta la durata dell'infanzia e dell'adolescenza.

Per tutta la durata del periodo dedicato all'imprinting.

Queste coazioni a ripetere hanno la funzione di imporre alla psiche dei nuovi venuti la stessa configurazione psichica, la stessa strutturazione psichica  dei genitori ai quali a loro volta è stata imposta dal rispettivo ambiente parentale infantile. A suo tempo.

Genitori dissociati costruiscono così inconsapevolmente psiche infantili  dissociate.

Genitori nevrotici in quella direzione opereranno.

Genitori castrati opereranno egualmente in questa direzione.

E così via.

E’ questa non la maledizione di Tutankhamon ma la maledizione della inconsapevolezza diffusa.

Il fatto che i figli ad un certo momento della loro vita si ribellino , si isolino dall’ambito familiare fino all’isolazionismo,  possano scappare di casa ecc. ecc. rappresenta con tutta evidenza un tentativo di difesa possibile da una aggressione continua ed inconsapevole.

Inconsapevolezza  sia da parte della vittima sia da parte degli aggressori.

Aggressione e repressione che può giungere fino al limite della brutalità ed anche oltre nei riguardi dei soggetti più “riottosi”.

E bisogna precisare : Più riottosi in quanto dotati (e sarebbe per loro un talento , una fortuna se non fossero incappati in quell’ambito familiare repressivo) di una  maggiore forza interiore creativa , di un inconscio fortemente energizzato nella direzione della crescita psichica.

Genitori e figli perciò tutti egualmente vittime inconsapevoli  di storture e sofferenze non volute, imposte da altri, subite senza possibilità di difesa.

 

 

 

 

 

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