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Immaginiamo che un individuo si faccia un piccolo strappo o stiramento muscolare, che so ad un qualche muscolo della gamba o della schiena.

Questa piccola ferita renderà ovviamente dolorosi o molto dolorosi certi specifici movimenti che in qualche modo vanno ad interessare quello specifico muscolo o parte di muscolo.

Il cervello, o la sua parte che si occupa di queste cose, provvederà istintivamente, spontaneamente ed autonomamente,  nonché completamente  al di fuori della volontà cosciente dell’ego, ad azionare una serie di contratture muscolari allo scopo di limitare la percezione del dolore oltre che l’aggravarsi del problema muscolare.

Tali insiemi di contratture se da un parte assolveranno lo scopo per le quali sono state predisposte dall’altra parte renderanno più difficoltosi in maniera più o meno severa i movimenti , molto di più di quanto non avrebbe fatto quella  piccola ferita muscolare.

Si diceva il cervello o parte di esso.

Ebbene la coscienza (che sempre dal cervello è gestita) opera esattamente nello stesso modo.

Per impedire la percezione del dolore dovuto alle ferite portate all’inconscio ed al Sé, nel corso dell’imprinting infantile, irrigidisce le proprie difese nei confronti di quel dolore rendendolo silente e latente e quindi non percepibile .

Quel dolore rimane pertanto fuori dalla percezione  della coscienza e dell’ego e la coscienza evita così severi danni a sé stessa ed al fragile ego.

Ma non fa solo questo.

Quell’irrigidimento delle difese impedirà anche  in tutto o in parte la comunicazione tra inconscio e coscienza , tra istintività e vita, tra prospettive di crescita e realtà.

E sebbene originatosi nel periodo infantile e nel corso dell’imprinting esso durerà tutta la vita.

Questa condizione di chiusura, di sbarramento renderà la vita dell’individuo molto pesante in molti modi diversi.

E’ possibile che l’uso di sostanze psicotrope allevino in qualche modo quel blocco di comunicazione dando per un periodo temporaneo all’individuo la possibilità di godere per  qualche momento di sé stesso.

Tranne dopo , cessato l’effetto farmacologico , ricadere nella consueta condizione di blocco.

Quel dolore antico resterà latente nell’inconscio sotto forma di informazione e attiverà forme di espressione compensative esattamente come qualsiasi altro contenuto dell’inconscio.

 

 

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