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Un significato passa dall’inconscio alla coscienza ed il corrispondente  costrutto del falso sé, Il quale ne aveva preso il posto nella coscienza  passa nell’inconscio.

Occorre tenere presente che questo modo retorico di definire questo processo è una delle tante modalità simbolica di rappresentarlo.

Cosa sia la cosa in sé, come avvenga nella realtà del cervello questo processo di comunicazione non è dato sapere.

Si può però pensare anche che i costrutti del falso sé siano nella coscienza lo stato di un certo gruppo di neuroni.

Quando l’insight attinge la coscienza ed un significato del proprio Sé entra nella coscienza lo stato di quel gruppo di neuroni cambia di colpo e quel significato , quella particolare informazione , del Sé trovi ivi la sua allocazione cerebrale.

Certamente le neuroscienze con i loro strumenti di indagine potrebbero farci capire qualcosa di questo processo ove l’indagine strumentale  venisse eseguita quando un individuo sta interpretando e finalmente interpreta  intuitivamente un proprio sogno.

Quando viene cioè registrato da quegli strumenti il momento in cui l’insight attinge la coscienza.

Il psicanalisi discettare sul vero e sul falso è un discettare senza senso.

Sono veri, e solo quelli , i significati che descrivono il Sé e le sue parti.

Sono falsi i costrutti del falso sé che ne hanno preso surrettiziamente il posto nella coscienza.

Appare assolutamente evidente che esiste nelle lingue il concetto di vero e di falso in quanto i neuroni cerebrali hanno e non possono avere altro che due stati.

 

 

 

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