La coscienza percettiva , in altre parti definita anche coscienza a specchio per via della particolare densità  dei neuroni a specchio che presumibilmente la distinguono , è  quella parte della coscienza che gestisce gli input che provengono dai cinque sensi.

Essa elabora i segnali elettrici che le pervengono e , grazie ai pattern, restituisce all’ego cosciente una immagine “fedele” della realtà sensibile.

Fatti salvi i condizionamenti e le distorsioni che una possibile falsa immagine di sé in possesso di questa parte della coscienza impone a quella immagine.

Comunque sia i diversi linguaggi della realtà sensibile contribuiscono a costruire una visione razionale della realtà ed anzi con ogni probabilità quei linguaggi contribuiscono alla formazione ed allo sviluppo della stessa funzione razionale.

I fenomeni di sincronicità invece da parte loro tendono a scardinare quella visione razionale troppo tradizionale della realtà sensibile.

Essi se da un parte contribuiscono a costruire in questa parte della coscienza l’immagine del Sé dall’altra contribuiscono a mettere in dubbio certezze consolidate grazie anche all’azione della funzione intuizione che , grazie a quei fenomeni , anche qui si sviluppa.

E’ altresì possibile che, una volta che nella coscienza percettiva si sia costruita una immagine completa del Sé e siano quindi cessati i rapporti di induzione, interferenza e condizionamento da parte della realtà nei confronti della coscienza stessa  i fenomeni di sincronicità cessino di verificarsi essendosi ormai resa inutile la loro funzione ed il loro scopo.

C’è da dire che i fenomeni di sincronicità non sono né fenomeni mistici né frutto di allucinazioni visionarie.

Essi hanno invece una spiegazione razionale che solo una visione troppo asfittica della razionalità non riesce talora cogliere.

Una visione ristretta con l’aggiunta di una conoscenza ancora limitata dei fenomeni di fisica quantistica , a livello di particelle elementari (atomi e molecole) nonché  a livello dei rapporti energetici dei e tra i singoli componenti di quelle particelle .

Le quali ci costituiscono ed insieme costituiscono ogni parte della realtà sensibile .

Ben si comprende quanto difficile sia accettare l’esistenza  di interazioni tra inconscio individuale e aspetti vari della realtà.

Perfino Einstein che era Einstein nutriva in proposito fortissimi dubbi.

Per non parlare di C. G. Jung che pure di quei fenomeni ne aveva vissuto parecchi.

Per gli scettici a tutti i costi c’è un modo per superare i loro fondatissimi (per loro) dubbi e cioè armarsi di coraggio e vivere in sé un percorso di crescita psichica , in consapevolezza, interpretando i propri sogni e sviluppando la propria funzione intuizione.

Ad un certo punto di quel processo il dubbioso cominciare inevitabilmente ad incontrare ed a  vivere quei fenomeni.

Oltretutto quel percorso di crescita , oltre a soddisfare la sua curiosità ed i suoi dubbi, contribuirà , come “effetto collaterale”,  a migliorare e di molto la sua vita.

 

 

 

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