13/3/10

La spinta risanatrice

 Il processo biologico che porta l’ovulo fecondato all’embrione, al feto e via via al neonato e quindi all’individuo fisicamente adulto è un processo biologico univoco e unidirezionale sotteso da una spinta istintuale incomprimibile.

Senza alcun intervento della volontà umana l’organismo segue il percorso dall’ovulo fecondato all’individuo adulto sotto quella spinta naturale , inconsapevole, irrefrenabile.

Si potrebbe dire che una volta innescato il processo di sviluppo biologico insorge insieme ad esso una spinta inesauribile (ovviamente genetica) del sistema individuo tesa a portare a compimento la missione della crescita fisica (e dopo ovviamente la parte declinante del processo fino alla morte).

Sappiamo anche quali orribili conseguenze possono apportare all’organismo i tentativi (quanto mai folli) di bloccare seppure in parte quel processo.

Le sofferenza delle donne cinesi (e le terribili deformazioni dei loro arti), ai quali un tempo bloccavano lo sviluppo dei piedi, sono là a testimoniare di quella orribile follia.

Ebbene la stessa incomprimibile spinta istintuale sottende anche la crescita psichica .

Cioè lo sviluppo della coscienza individuale nella direzione della integrazione della immagine del Sé.

Cioè, ancora, lo sviluppo della coscienza verso l’età psichica adulta superando il blocco castrante che tende a mantenere invece quella coscienza cristallizzata al modello di formazione che l’ambiente familiare infantile le ha impresso.

Questa spinta naturale ed irrefrenabile quando neutralizzata nella sua mission da una condizione di repressione violenta da parte della coscienza nei confronti dei contenuti dell’inconscio devia il suo percorso in mille direzioni diverse (la via dell’agito, della rappresentazione simbolica, del sintomo, della patologia, ecc.).

E’ come se il sistema individuo tendesse naturalmente ed incoercibilmente a raggiungere il suo fine naturale , la crescita fisica e psichica, ed ove ostacolato in questa mission inverasse condizioni di devianza rilevantissime.

Tanto forte è questa spinta alla crescita che ove tra due individui (uno con l’inconscio ottuso da contenuti repressi e l’altro invece con l’inconscio libero da quei contenuti) si instaura un benché minimo rapporto di fiducia empatico (altrimenti definibile come transfert) tale rapporto viene subito sotteso da un flusso di informazioni che dall’inconscio dell’individuo represso e castrato va verso l’inconscio dell’altro.

Come a tentare così (quasi osservando il principio dei vasi comunicanti) un riequlibrio del sistema complessivo bloccato dalla situazione di repressione e rimozione che la coscienza castratrice opera.

E’ grazie a questa spinta potente che la psicoanalisi esiste ed è grazie  a questa potente spinta riquilibratrice che la psicoanalisi, cioè l’analisi del profondo, funziona.

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