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Il linguaggio comune talora dà indicazioni e svela (a saperlo leggere) di meccanismi profondi della psiche umana.

Se per esempio un collega d partito esprime una opinione che il capo del partito non condivide quest’ultimo subito precisa:Io mi dissocio, quella opinione non corrisponde alla linea del partito.

Egli fa qualcosa di più di una censura o di una rimozione : egli SI DISSOCIA.

Questa espressione del linguaggio comune richiama quel meccanismo della coscienza il quale , quando affiora nella coscienza stessa un contenuto dell’inconscio e del Sé che è fuori linea rispetto all’orientamento prevalente (per quanto distorto e folle esso sia) ,  quest’ultima mette in atto una dissociazione controllata di quella parte della coscienza nella quale è affiorato il contenuto indesiderato.

Essa fa qualcosa di più che censurare o rimuovere essa SI DISSOCIA !!.

E così facendo dissocia da sé quell’area di coscienza e opera rispetto ad  essa una sorta di segregazione, di emarginazione  perpetua.

Una sorta di perenne “damnatio memoria” insomma .

 

 

 

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