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L’ESSERE umano è continuamente dilaniato dal bisogno di essere come gli altri e dal bisogno di essere come sé stesso.

E’ dilaniato in quanto la sua coscienza è attrezzata per farlo diventare come gli altri (cioè uomo sociale) ma non è stata attrezzata , di solito, per farlo diventare come sé stesso (cioè individuo cosciente di sé).

Per cui la soddisfazione del primo bisogno viene continuamente disturbata dalla insoddisfazione per il mancato soddisfacimento del secondo .

 

LA GELOSIA è il disvelamento, su un altro piano semantico, dell’odio feroce contro ogni possibilità di superamento del conflitto che sostiene l’odio verso sé stessi nonché verso ogni possibile  mutamento dello stato quo e perciò verso una qualsiasi altra possibilità o tentativo di sviluppo psichico teso al superamento di quel feroce conflitto autodistruttivo.

Tale odio e l’accecamento della coscienza (e dell’ego) nei confronti di sè può spingere a comportamenti terribilmente distruttivi ed autodistruttivi.

 

LA FEROCIA e la crudeltà verso gli animali (e non solo) è una conseguenza ed una rappresentazione dell’odio feroce autodistruttivo che la coscienza ed il suo complesso di castrazione ha contro il Sé dell’individuo.

Esso non fa impazzire l’individuo in quanto tale odio feroce ed il conflitto che lo sottende  è accuratamente occultato rispetto all’ego cosciente .

 

E’ POSSIBILE che nella coscienza siano innati tutti i significati possibili del proprio Sé ad ogni livello di interpretazione  possibile.A seconda del livello di sviluppo della funzione intuizione si ritroverà intuitivamente solo il significato ritrovabile a causa di quel livello di sviluppo.

Il ritrovamento del significato possibile rispetto al simbolo, possibile sulla base dl livello di sviluppo della funzione intuizione, darà comunque luogo ad un insight che, come tutti gli insight , avrà il “sapore” di verità assoluta.

Bene sarebbe non lasciarsene ingannare, non fermarsi al primo squillo di tromba , proseguire il lavoro ed andare avanti.

 

SE IL LIVELLO di sviluppo della funzione intuizione è stato bloccato da subito dopo la nascita dall’ambito familiare castrante (impedendo perciò ogni possibilità di sviluppo e crescita psichica normale) la coscienza/cervello ha in serbo un piano B per assicurare per quanto possibile la sopravvivenza dell’individuo: lo sviluppo dell’adattamento possibile alla realtà sensibile e a quella condizione psichica particolarmente regressiva.

Ove la condizione psichica sia particolarmente severa e non esista la possibilità, malgrado i tentativi del cervello, di costruire un adattamento possibile a quella condizione disperata non esisterà sopravvivenza possibile  e l’individuo sarà destinato ,in qualche modo,in un modo o nell’altro,  a soccombere.

  

TRE FASI SINTETICHE del processo di individuazione.

Prima fase :la differenziazione a livello di inconscio;

Seconda fase : la presa di coscienza del complesso di castrazione e del conflitto che esso genera con l’inconscio e con il Se;

Terza fase :la differenziazione a livello di coscienza e l’individuazione dell’inconscio come fonte della conoscenza di sé.

 

GOVERNO dell’individuo dissociato.

Imput dalla realtà sensibile>> protesi del falso sé/coscienza >>coazioni a ripetere >> governo dell’individuo dissociato.

 

COSI’ COME il codice genetico trasmette dai genitori ai figli le caratteristiche biochimiche ed anatomiche dei genitori così il codice della comunicazione (ed il transfert)  veicolano dalla coscienze dissociate (materna e paterna) ai figli la loro stessa configurazione psichica.

 

LA PSICOANALISI ha individuato ed aperto per la conoscenza e la terapia la grande autostrada della interpretazione  : dei sogni, degli eventi, dei comportamenti, dei miti, delle credenze, dei deliri, delle ideologie,dei sintomi ,  dell’ipotesi e delle congetture , delle teorie scientifiche, dei quadri , della letteratura e della poesia, della realtà, della politica, ecc., ecc..

Ma su questa autostrada (che poi è un sentiero spesso stretto, accidentato, tormentoso, talora doloroso) non bisogna fermarsi al primo casello (Freud, Lacan) e nemmeno al casello ennesimo (Jung).

Occorre percorrerlo invece tutto fino alla sua destinazione naturale, all’obiettivo per cui essa esiste, abbandonando via via lungo di essa fardelli che sono stati dapprima utili per poter andare avanti ma che prima o dopo diventano pesi opprimenti che cercano di inchiodarti a loro diventando resistenze.

Fino alla sua destinazione naturale si diceva e cioè  la conquista nella propria coscienza (cognitiva prima e percettiva dopo) della immagine del proprio Sé.

 

 

 

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