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 Riteniamo come consolidato il fatto che l’informazione E’ coscienza , E’ la coscienza e la coscienza E’ l’informazione.

Per semplicità di esposizione ipotizziamo che la coscienza sia costituita da un solo neurone cerebrale.

Questo neurone ha solo due stati possibili aperto (1) o chiuso (0).

Esso può quindi contenere o una informazione che definisce , descrive, rappresenta la reale natura dell’individuo (il suo Sé) o una informazione che NON descrive quella reale natura.

In altre parole questo neurone può contenere o una informazione VERA (è nello stato 1, aperto) o una informazione FALSA (è nello stato 0, chiuso).

Se la coscienza è l’insieme dei neuroni cerebrali quando in psicoanalisi si parla di trasformazione della coscienza , di mutamento della coscienza   si intende che un neurone , mille neuroni, un miliardo di neuroni cambino stato (da 0 a 1  o da 1 a 0) e anziché memorizzare informazioni false memorizzino informazioni vere.

Cioè memorizzino informazioni che descrivono la reale natura dell’individuo (il suo Sé , la reale immagine del suo Sé) .

Quando ciò avviene , nel corso del lungo processo di crescita psichica, significa che  la coscienza è passata  dalla condizione di coscienza dissociata (e quant’altro)  alla condizione di coscienza del Sé.

Da uno stato patologico ad uno stato normale.

Avendo integrato grazie ai sogni ed alla funzione intuizione tutti i significati che definiscono quella immagine reale e realistica del Sé dell’individuo essa ha superato definitivamente la condizione iniziale nella quale l’aveva inchiodata l’imprinting infantile distorto.

Il neurone è un contenitore di informazione.

Esso contiene una unità di informazione esattamente come il significante (il simbolo) “contiene” il significato.

E quando si parla di significanti e di significati si sta riflettendo nel linguaggio il modo di funzionamento dei neuroni cerebrali.

Neurone/significante , unità di informazione /significato.

 

 

 

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