Essere dissociati da sé , avere una coscienza fortemente schermata rispetto ai contenuti dell’inconscio , implica che questa segregazione impedisce irruzioni di quei contenuti energizzati nella coscienza.

Ma l’inconscio ha le sue vie.

E ciò che non può , pericolosamente, far irrompere  nella coscienza  trafila nei comportamenti, nella ideazione, nei sintomi e negli eventi che attingono la vita dell’individuo.

E rendono quei comportamenti , quelle ideazioni, quegli eventi , ecc. nevrotici, patologici, devianti, sopra le righe , caratteriali, ecc., e , nei casi in cui l’intrusioni è particolarmente feroce, francamente psicotici.

La coscienza del Sé , quando intergrata, è lo schema, la regola ,la cifra, le chiave  che regola e convoglia tutte le immissioni dell’inconscio nella coscienza dando loro la veste della normalità e del giusto adattamento alla situazione reale data.

E’ la regola che convoglia tutte le energie istintuali dell’inconscio lungo le tante strade della normalità psichica consentendo altresì ai sentimenti ed alle emozioni di collaborare e corroborare la vita dell’individuo.

E’ la regola che assegna alla percezione sensoriale il suo giusto senso depurandola  dalle superfetazioni proiettive che di solito accecano l’individuo inconscio.

Lo stato psichico dell’incoscienza di sé dà l’immagine di una psiche che perde e disperde i suoi preziosi contenuti inconsci in mille rivoli maleodoranti avvelenando in molti modi diversi la vita dell’individuo.

 

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