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Che i prodotti della creatività siano un importante ed interessante veicolo di rappresentazioni inconsce, anche molto profonde, è noto.

Nel caso della filmografia essa può considerarsi la nuova forma della moderna mitologia la quale, come quella antica e come ogni forma di creatività , veicola rappresentazioni simboliche dei contenuti inconsci.

I contenuti mitologici, a prescindere di quale sia la loro fonte reale o supposta tale, rispondono TUTTI a quei requisiti e quindi, sono sempre interpretabili nei loro significati da chiunque  abbia sufficiente capacità intuitiva per farlo.

Non è un caso che, in culture particolarmente retrograde, il divieto di interpretazione di testi definiti sacri, mitologici come tutti, è addirittura un precetto morale categorico e  molto pericoloso da violare.

Per quanto riguarda la filmografia si è rilevato che i film di fantascienza e quelli visionari attingono a contenuti inconsci degli autori che hanno molto a che fare con rappresentazioni simboliche di meccanica quantistica.

Riproposizione queste ultime di meccanismi di funzionamento quantistico del cervello.

Comprendo che interpretare rappresentazioni simboliche di parti di film di fantascienza è una modalità altamente eterodossa di ricerca in quella materia.

Ma dato che tale modalità è a disposizione di chiunque abbia sufficiente capacità intuitiva per farlo non si capisce perché non utilizzare anche questo strumento di conoscenza.

Con l’avvertenza, moltissime volte ripetuta in questo lavoro, che l’acquisizione di conoscenza,  a seguito di intuitività,  deve essere sempre sottoposta a validazione sperimentale per verificarne la fondatezza scientifica.

Principio questo peraltro ampiamente noto e continuamente applicato nelle scienze di qualsiasi genere.

    (scritto il 31/1/23)

 

 

 

 

 

 


 

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