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La gattina ha partorito nella notte quattro gattini.

L’indomani mattina e per tutto il giorno esperisce un comportamento assolutamente insolito e stupefacente.

Ogni volta che il suo padrone si allontana dalla cuccia che contiene i cuccioli essa lo rincorre piangendo e si acquieta solo quando il padrone si rimette vicino a loro, mamma e cuccioli.

Questo comportamento dura per l’intera giornata e non ricompare più il giorno dopo.

I cuccioli invece il giorno dopo ogni volta che la madre si allontana dalla cuccia cominciano a piangere per richiamarla vicino .

Cosa assolutamente consueta, comportamento istintuale assolutamente normale come risposta difensiva al fatto che forse hanno freddo o fame.

Come interpretare l’insolito comportamento della mamma gatta?.

Formuliamo una ipotesi.

E’ come se la mamma gatta assumesse temporaneamente su di sé l’istinto di sopravvivenza che le fa richiamare il padrone vicino alla cuccia per successivamente trasferire questo istinto (o quanto meno  l’informazione di attivazione di questo istinto) alla piccolissima coscienza dei cuccioli.

Come se, ancora, un contenuto istintuale dell’inconscio della mamma gatta utilizzasse quest’ultima (la sua coscienza)  come mezzo di transito per passare dal suo inconscio  alle piccole coscienze dei cuccioli.

Nella fase di transito dall’inconscio della mamma gatta alla sua coscienza la mamma gatta agisce temporaneamente quel contenuto istintuale , comportamento che abbandona non appena l’informazione di attivazione è transitata nella coscienza dei cuccioli.

Per cui, se l’ipotesi è fondata, accadrebbe questo:

Un contenuto istintuale (“strilla, chiama  se hai bisogno di aiuto”) viene attivato partendo dall’inconscio della gatta e passando nella sua coscienza >> Qui, per il tempo che vi permane,  viene agito quel determinato comportamento >> Poi l’informazione di attivazione dell’istinto passa nella coscienza dei cuccioli (che possono attivare  così un particolare istinto teso alla sopravvivenza) >> A partire da questo momento i cuccioli sono agiti da questo istinto ogni volta che hanno bisogno di chiamare la loro madre.

Sarà veramente così ?

Non lo sappiamo.

C’è da aggiungere : Se l’ambiente nel quale sono nati i gattini non fosse così sicuro e protetto ma fosse infestato da predatori la mamma gatta darebbe egualmente l’input di attivazione a quell’istinto salvavita?.

Probabilmente no. Probabilmente attiverebbe invece un istinto opposto :”Se non ci sono taci”.

La cosa ha grande interesse in quanto tutto ciò potrebbe molto assomigliare ad un analogo meccanismo inconscio di transfert attinente alla specie umana.

La domanda è :Qual è il primo contenuto istintuale che l’inconscio del bambino/a fa affiorare  affinchè la coscienza materna faccia ad esso da ponte dando ad esso un consenso per la sua attivazione? .

E se la coscienza materna non  riconosce quell’istinto, quel contenuto inconscio (non avendolo mai integrato in sé) cosa farà ?

Risposte possibili:

-         La coscienza materna da il consenso alla attivazione di quel contenuto istintuale.

-         Lo respinge, inorridita, e non dà il consenso di attivazione rimuovendolo e perciò castrandolo in quanto quell’istinto confligge con il suo ambiente mentale che non lo riconosce non avendolo mai integrato nella propria infanzia.

 

 

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