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La terapia da solo transfert e controtransfert.

E’ questa la terapia NON terapia.

L’inconscio , gli istinti  ed il Sé hanno tendenze espansive.

E quindi il rapporto affettivo con una qualsiasi persona può trasformarsi in una specie di terapia che tende a aiutare la coscienza percettiva dell’altro a mutare nella direzione del Sé dell’individuo stesso.

In una prima fase ci sarà un dialogo spontaneo apparentemente lontano e lontanissimo da ogni tipo di dialogo terapeutico.

Che però svolgerà il suo ruolo trasformativo nei confronti di quella coscienza percettiva.

In una seconda fase opererà sotterraneamente il transfert ed il controtransfert.

L’inconscio del soggetto comunicherà subliminalmente all’inconscio dell’analista (analista sotto copertura è il caso di dire) i propri contenuti .

Grazie alla funzione onirica essi verranno a conoscenza della coscienza dell’analista il quale grazie alla comunicazione spontanea, ma soprattutto grazie al controtransfert,  trasferirà questi contenuti nella coscienza del soggetto inducendo ivi continui mutamenti e trasformazioni.

Si tratta qui di un processo assolutamente spontaneo ed autonomo nel quale l’analista ha una funzione sostanzialmente passiva anche se “occhiutamente” è in grado di osservare e seguire l’avanzare del processo.

Nel caso dell’autoanalisi la coscienza percettiva assume dall’esterno, dalla realtà sensibile  grazie ai fenomeni di sincronicità, i significati che le sono necessari per completare la costruzione della coscienza del Sé.

Nel caso in esame è invece la coscienza cognitiva ad assumere dall’esterno , grazie alla comunicazione subliminale ed al controtransfert , i significati necessari a quello scopo.

 

 

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