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Ovvero l’interagire tra realtà e psiche ovvero l’interagire tra l’agito e l’intuizione.

Un pomeriggio , un caldo bestia, mi viene in mente di ripulire un certo angolo del giardino coperto di foglie morte, piante mezzo seccate, ecc..

Il tutto ha desertificato quel pezzetto di terra  e l’erba nasce e subito muore.

Un piccolo angolo accessibile faticosamente, forse di due metri quadrati o forse meno.

Quel pomeriggio mi armo di buona volontà e faccio pulizia.

Chiarifico faticosamente la situazione.

Nei giorni precedenti avevo fatto dei sogni molto significativi e  molto risolutivi sulla condizione psichica di una persona piuttosto importante per me.

E mentre ripulisco l’angolo morto viene da chiedersi perché sto facendo tanta fatica e con tanto sudore .

Il fatto è che quando si ha a che fare per molto tempo con qualche persona che rivesta una qualche importanza (sentimentale , affettiva, amicale , ecc., ecc.)  si crea in un angolo della propria coscienza un angolino.

Quando questo angolino nel corso del percorso , al momento opportuno ,“entra in analisi” si scopre che in esso era simbolicamente raffigurata la condizione psichica profonda di quella certa persona.

Analizzando e capendo questa situazione, grazie ovviamente anche ai sogni, non si fa solamente pulizia ed igiene mentale nel proprio angolo morto.

Si fa ben di più.

Grazie ai molti modi del comunicare interpersonale si aiuta , grazie a quella conoscenza , la coscienza dell’altro a mutare.

Il tutto succede spontaneamente , senza che lui/lei lo sappia , senza che nessuno possa farci niente e anzi facendogli un grande favore.

A-gratis.

Si capisce allora perché quando uno va in terapia sono necessarie diverse sedute prima di entrare nel vivo della terapia.

Nel corso di queste sedute , diciamo preliminari,   l’analista cerca di conoscere il suo paziente ed a sua volta il paziente cerca di conoscere il suo analista.

In ciascuno di quelle due coscienze si struttura un “angolo morto” nel quale ciascuna coscienza va a raffigurarsi la condizione psichica dell’altro.

Cosa di grande aiuto per l’analista consapevole perché grazie alla sua capacità interpretativa ed alle tante forme della comunicazione interpersonale potrà così  aiutare meglio il suo paziente a tirarsene fuori (dai suoi problemi ma anche dalla terapia.).

La cosa è ovviamente di grande aiuto per il paziente perché quell’angolo morto agevolerà , a molti diversi livelli , la comunicazione interpersonale tra i due

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