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Quel piccolissimo giardino davanti alla casa, circondato da un alto muro, era la gioia dei suoi genitori .

Carletto da sempre, fin da quando gattonava sotto il portico tra la casa e quel giardino, ricordava i genitori intenti alla cura del giardino e dell'orto.

Lui potava e raccoglieva e la moglie irrigava, curava i fiori ed i piccoli arbusti.

Il padre zappava e accudiva i piccoli alberi da frutta e la madre gli offriva il canestro per la raccolta.

Carletto, già ragazzo, non seguiva i suoi genitori nelle cure del piccolo giardino ma era lo stesso affascinato da esso per le tante forme di vita che lo frequentavano.

Piccole lucertole, api, mosche, passeri di ogni specie.

Si abbeveravano nella piccola vasca d'acqua, coglievano il nettare dei fiori, frugavano la terra in cerca di semi, ecc.

E poi invariabilmente sparivano sopra o sotto quel muro.

Dopo un po', più grandicello, Carletto cominciò a chiedersi cosa ci fosse al di là del muro.

Qualcosa doveva per forza esserci dato che tutti i piccoli animali che con amore osservava, al di là di esso scomparivano.

Un giorno prese una scala, appoggiata ad un albero di mele, la appoggiò al muro e sali fino in cima.

E vide in mondo che non aveva mai visto.

Una grande foresta si estendeva al di là della strada poderale che costeggiava il muro del giardino e per quanto aguzzasse gli occhi nella tenera foschia mattutina non riusciva a vedere nulla al di là dei primi alberi di essa.

Aguzzò ancora lo sguardo e, senza nemmeno rendersi conto, aveva già scavalcato il muro ed era scivolato sulla stradina.

Giunto a terra si accorse che una fitta nebbia si parava tra lui e la foresta.

Non si perse d'animo l'attraversò e corse ansimante verso la foresta e si addentrò nel folto.

Altro che passeri e lucertoline.

Un mondo nuovo gli si era aperto davanti, anzi in esso era ora già immerso.

Procedendo osservò piccoli e grandi funghi alla base di grandi alberi che gli pareva, alzando lo sguardo, arrivassero fino al cielo.

Osservò muschi colorati che non aveva mai visto e grandi tronchi abbattuti e manti di foglie.

Al suo passaggio squittiì spaventati rivelavano scoiattoli in fuga e piccoli topolini dalle lunghe code.

Stupefatto osservò in una radura un cervo dalle grandi corna che si girò verso di lui, agitò il ciuffo della coda , sbuffò e continuò a brucare l'erba.

Carletto si sedette contro un albero e rimase lì incantato a guardare.

Continuo a girovagare, scoprendo animali e piante che non aveva mai visto e, quando cominciò ad imbrunire, gli occhi ancora pieni di quelle meraviglie, ritornò di corsa  a casa.

Ansimante comincio a raccontare ai genitori ciò che aveva visto e quanto meravigliosa fosse quella foresta dietro casa.

Il padre lo guardò stupito e sali anche lui sulla scala ancora appoggiata al muro.

E non vide alcunché.

Ne parlò con la moglie ed insieme cominciarono a guardare il proprio figlio con aria preoccupata

Pensarono: Sara mica impazzito?.

Loro ben sapevano che dietro la casa c'era solo un grande campo brullo e spinoso che mai avevano degnato di attenzione.

Si chiesero :Soffrirà di allucinazioni, sarà malato?.

E cominciarono seriamente a preoccuparsi.

Intanto Carletto, dopo tanto raccontare, nella sua stanza cominciò a disegnare le meraviglie che aveva visto.

Disegnò il cervo, i grandi alberi. i funghi dalla grande cappella , lo scoiattolo ed il piccolo topo.

Disegnò le macchie dei muschi colorate ed i rami caduti.

Le foglie verdi sugli alberi e quelle ingrigite e crocchianti ormai secche sul suolo.

I genitori lo osservavano dall'angolo dell'uscio e scuotevano la testa.

L'indomani fecero venire a casa il pastore del villaggio che sfogliando i tanti disegni del ragazzo scosse la testa gravemente.

Ed i genitori impallidirono vieppiù.

Il giorno dopo venne a trovarli il cerusico, chiamato dal pastore, cerusico che esercitava in un villaggio vicino e ciò terrorizzò ancora di più i due contadini.

Il cerusico visitò a suo modo il ragazzo e prescrisse un forte purgante.

Intanto il ragazzo aveva continuato a disegnare incurante delle preoccupazioni dei genitori.

Presa la purga e dopo aver passato un pò di tempo nel retro della casa dove era il gabinetto si ripulì, rientrò in casa  attraversò il giardino, salì sulla scala e sparì nella sua foresta.

    (scritto il 30/1/23)

 

 

 

 

 

 


 

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