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 Anzi è notevolmente  inquietante.

 Il cervello, sulla base delle schifezze inflittegli nel corso dell' imprinting infantile, apprende schifezze ed infligge di conseguenza all'individuo una vita di merda per  tutta la sua vita. .
Questo meccanismo di apprendimento spontaneo ed involontario, del tutto inconscio ed inconsapevole per l’ego infantile e per l’ambito parentale , funziona alla grande per gli animali ma ha fallito in modo pazzesco per la specie umana.

In pratica l'imprinting non solo fallisce la sua funzione ma impedisce negli individui uno sviluppo psichico normale.

Insomma tutto un lavoro da buttare via e che inoltre ripercuote i suoi effetti dannosi su tutta la vita dell’individuo. 
L'adattamento compensativo successivo cerca di porvi rimedio come può ma è evidente che nel complesso è uno spreco pazzesco di energie, di risorse umane , di tempo , di vite, di salute e di benessere, ecc..

A questo monumentale fallimento dell’imprinting infantile nella  specie umana la psicoanalisi, in quanto scienza dell’uomo,  vi ha posto una pezza di dimensioni ridicole rispetto alla enormità del problema.

Viene da chiedersi se il particolare sviluppo della neocorteccia non sia un fattore di compensazione evolutivo teso a sopperire in qualche modo alle conseguenze di quel disastro.
Neocorteccia che presumibilmente ha da una parte lo scopo di consentire lo sviluppo di un adattamento complesso compensativo per riequilibrare e consentire un minimo di sopravvivenza per  quanto possibile a questa sfortunata specie e dall’altra parte gestire in qualche modo quel che resta dell’ego cosciente.

In questa situazione ben si comprendono le pulsioni autodistruttive che hanno accompagnato ed accompagnano il genere umano .

La situazione come sopra descritta ha distrutto vite e risorse e potenzialità umane quanto e più ne avrebbero potuto fare una quantità di guerre mondiali rovinose.

 

 

 

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