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Se la coscienza è totalmente dominata dal complesso di castrazione , ovviamente sessuofobico, significa di conseguenza che essa sarà totalmente infestata dalle protesi del falso sé .

In altri termini il grande Narciso è assolutamente dominante.

L’individuo affetto da tale patologia sarà compulsivamente vanitoso, avrà continuo bisogno di ammirazione , di approvazione, ecc..

Dovrà continuamente rendersi in qualche modo simpatico e sentirsi perciò accettato.

L’altro è per la personalità narcisistica solo il suo specchio nel quale riflettersi e potere così ammirare la propria bellezza , la propria simpatia, perfino la propria patologia.

Un individuo siffatto sarà compulsivamente affetto da bulimia per il denaro, per il potere , per il sesso.

Tutte forme compulsive di collezionismo.

La donna sarà per lui solo un altro specchio nel quale specchiarsi per autoconfermarsi continuamente la propria virilità

L’insicurezza (e quindi l’ansia) dominerà la sua vita la quale quindi non potrà  essere afflitta  altro che da una continua ricerca di conferme, di rassicurazioni, di successi.

Può apparire contraddittorio che un individuo affetto da un complesso di castrazione sessuofobico (e quest’ultima aggettivazione è solo una ripetizione chiarificativa) passi la propria esistenza nella continua ricerca di sesso.

Si tratta di fenomeni che operano a due livelli diversi della psiche.

Il complesso di castrazione aziona le proprie schermature e rimozioni nei confronti degli istinti e quindi anche dell’istinto sessuale.

Opera nella direzione della uccisione dell’inconscio e dei suoi contenuti.

La bulimia di sesso opera invece a livello di coscienza come adattamento coattivo al servizio del Narciso e del suo bisogno compulsivo di accettazione.

Le personalità intensamente narcisistiche hanno percorsi di vita molto simili tra di loro in quanto azionate dallo stesso motore psichico , dalla stessa patologia mentale.

Lo sbocco psicosomatico del complesso di castrazione potrà essere una qualche forma di neoplasia che verrà a testimoniare a livello di realtà sensibile il bisogno di una nuova vita psichica essendo quella reale dell’inconscio completamente azzerata (se non già uccisa).

 

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