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Tempo fa nel corso dell’analisi del complesso di castrazione era emerso che uno delle componenti profonde di esso, un suo aspetto francamente inquietante, era il principio di autodistruzione.

Per intanto si definisce come complesso di castrazione un insieme di costrutti della coscienza appresi da essa nella infanzia da analoghi costrutti prevalenti nell’ambiente parentale infantile.

Tali costrutti potevano essere stati “infettati” nella coscienza infantile fin dalla primissima infanzia azzerando in essi completamente ogni seppur minima possibilità di crescita psichica.

La loro specificità era una formidabile avversione ai contenuti sessuali istintuali dell’inconscio  e del Sé considerati come una specie di cavallo di Troia nella coscienza relativamente ad ogni qualsiasi altro contenuto dell’inconscio stesso.

Compreso quindi anche l’istinto di sopravvivenza.

Avversione ed ostilità che si estrinsecava e si esteriorizzava in genere verso ogni componente della vita generando nell’individuo una specie di pulsione di morte , una spinta all’autodistruzione.

Spinta che in taluni casi potrebbe spingere al suicidio il soggetto stesso ed in altri casi potrebbe alla lunga  estrinsecarsi in forme più sottili e lenti come in talune severe patologie psicosomatiche potenzialmente letali.

Talora questo principio o pulsione all’autodistruzione potrebbe estrinsecarsi verso aspetti e soggetti della realtà sensibile venendo agito in forme brutali e francamente psicotiche di violenza mortale.

Quei particolari costrutti della coscienza, appresi nella infanzia, ben presto si radicavano nell’inconscio del soggetto energizzandosi sempre di più e diventando perciò permanenti.

Il complesso di castrazione parrebbe essere frequente nella psiche di individui educati in culture ed ambienti sociali e familiari particolarmente oppressivi e rigidi, intensamente sessuofobici e tradizionalmente ostili a generi , etnie, culture, ecc. considerate inferiori al genere dominante.

La psiche vittima del complesso di castrazione è particolarmente sensibile  a forme di emulazione che sembrino offrire all’interiore tormento dell’individuo, che ne è inconsapevolmente affetto, una possibili via di fuga o di risoluzione definitiva ed intensamente traumatica dei suoi terribili problemi.

 

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