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Per capire qualcosa della psiche e del comportamento umano servono due cose:

-         L’osservazione;

-         La capacità intuitiva di comprendere il senso di ciò che si è osservato , il senso cioè degli eventi, dei sogni, dei comportamenti , dei sentimenti e delle emozioni,ecc..

-         Per capacità intuitiva si intende , quando la funzione intuizione della coscienza è sufficientemente sviluppata, il fatto che affiorano liberamente alla coscienza il significato cercato senza alcuna intromissione della funzione razionale o della volontà dell’ego.Cioè lasciar affiorare alla coscienza , far venire in mente spontaneamente gli insight necessari. Essi avranno il sapore di una verità rivelata , di una illuminazione ma non c’è nulla né di magico né di mistico .Si tratta solo di un frutto molto terreno della mente umana.

Archiviato il pistolotto-premessa  cerchiamo di capire , grazie all’opportuno insight , come nasce la condizione dissociativa.

Nei primi giorni e mesi di vita il bambino/a  istintivamente fa affiorare alla sua piccola coscienza in formazione i primissimi contenuti inconsci presumibilmente , contenuti di natura sessuale.

Se questi contenuti non sono presenti nelle coscienza dei membri dell’ambito parentale (sono per essi inconsciamente disturbanti, sono non riconosciuti, sono considerati impropri, ecc.)  essi verranno inconsapevolmente repressi e si indurrà in quelle piccole coscienze una sorta di dissociazione controllata ed indotta .

La coscienza allora marginalizzerà la propria area contenenti i contenuti appena affiorati , non accettati dall’ambito familiare, e renderà disponibile tutto il resto per la costruzione , indotta dallo stesso ambito, di una moltitudine di costrutti del falso sé.

L’area di coscienza segregata indurrà caratteri e comportamenti specifici che conviveranno con tutti gli altri tratti della carattere determinati dalle restanti aree e manterrà attivo uno specifico conflitto tra parti diverse della stessa coscienza che potenzierà ulteriormente il conflitto tra le parti dissociate della coscienza e l’inconscio.

Se la divaricazione tra i primi ed i secondi tratti è particolarmente rilevante la personalità dell’individuo vivrà in una condizione continua di bipolarizzazione.

Per gli amanti della teoria del trauma quell’evento iniziale potrebbe ben definirsi l’evento “traumatico” che ha generato la condizione psichica attuale dell’individuo.

Quando un evento reale, che quel trauma simbolicamente rappresenta, si manifesterà nel corso della terapia ciò significa che la terapia è finita.

Ciò significa che la coscienza del soggetto ha ora tutti gli elementi per una rielaborazione complessiva di tutte le sue esperienze e potrà quindi procedere da sola lungo la strada del percorso di crescita.

 

 

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