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Partiamo da lontano.

Appare nel sogno un simbolo, si mette al lavoro la funzione intuizione e senza che il sognatore intervenga con la propria volontà, con il proprio ragionamento razionale , con il proprio stesso desiderio e bisogno di capire, dopo un po’ tac ed il significato di quel simbolo affiora alla coscienza .

Un insight ha illuminato la coscienza.

Senza che il sognatore abbia fatto alcunchè.

Non solo.

Ma quell’insight, quella intuizione è come una specie di terno al lotto.

Accade di colpo senza che si muova un dito.

Certo si desidera ardentemente di comprendere il significato di quel simbolo ma non c’è altro da fare che aspettare che la funzione intuizione faccia il suo lavoro e scodelli nella coscienza quel benedetto significato.

Una volta “uscito quel terno”  dopo qualche mese di lavoro sui sogni rispetto a quello stesso simbolo esce un altro “terno” cioè sbuca fuori un altro significato.

Tra il primo terno ed il secondo terno  (tanto per insistere sulla stessa metafora ma poi si capirà perché) nel frattempo la funzione intuizione è cresciuta un poco, si è sviluppata un po’ di più.

E quindi rispetto a quello stesso simbolo ha trovato un significato più profondo, più vero (qualsiasi cosa si possa intendere con questa parola).

Chiunque abbia osservato i bambini sa che i piccoli hanno una grande passione per il gioco.

E ne inventano sempre di nuovi pur talora usando gli stessi giocattoli.

Ma la cosa non riguarda solo i cuccioli della specie umana.

Riguarda i cuccioli di qualsiasi specie di mammiferi.

I cani , i gatti ,gli elefantini, i tigrotti, ecc..

Giocano continuamente e parrebbe che si divertano da matti.

Giocano con qualsiasi cosa od oggetto.

Lo tirano su, lo lasciano cadere, lo spingono e lo inseguono, lo abbrancano , lo morsicano,  ecc., ecc. .

In realtà è molto probabile che quei cucciolo non stiano solo giocando ma che insieme stiano imparando.

Partendo dai rudimenti che la madre ha loro impartito stanno imparando a sviluppare la loro funzione intuizione anche a livello di coscienza percettiva.

Interagendo in quel modo con aspetti sensibili della realtà sviluppano una funzione intuizione della quale hanno ricevuto i primi rudimenti, i primi germi dalla propria madre.

Però se quei germi non sono stati dati l’istinto del bambino/a lo sospingerà egualmente  verso il gioco ma esso sarà inutile rispetto al suo scopo genetico.

Molti adulti si rovinano la vita giocando alle slot-machine, al lotto, alla roulette e quant’altro.

In una prima fase il gioco dell’adulto è una forma di regressione all’infanzia ma non perché essa fosse chissà che età felice.

Per molti giocatori , come per molti esseri umani, quella magari è stata una età di merda.

Regrediscono all’infanzia giocando in quanto senza saperlo  agiscono il bisogno di sviluppare ciò che nella loro infanzia reale non hanno potuto sviluppare e cioè la loro funzione intuizione.

Ma anche qui però purtroppo senza i germi di essa nella coscienza quel gioco è inutile anzi alla lunga è distruttivo.

E’ come se essi interpretassero giocando il ruolo della loro funzione onirica.

Quest’ultima produce il sogno e lo lancia nella coscienza affidandolo al processo intuitivo in background.

Se però la funzione intuizione non é sufficientemente sviluppata o è inesistente il sogno ha perso.

Il giocatore compulsivo fa lo stesso. Preme il bottone della slot-machine e lancia il processo in background.

E ogni volta perde.

E con lui perde la sua vita ,la sua famiglia ,il suo ambito sociale.

Il gioco è nel bambino come nei cuccioli in genere e come nell’adulto una rappresentazione simbolica del lavorio in background della funzione intuizione quando interpreta il significato di un sogno, di un simbolo.

Quella funzione fa un lavoro , fa una specie di gioco, ma nello stesso tempo impara e cresce.

Per prove ed errori ricerca per mille diversi percorsi quel significato e nel frattempo ancora impara e cresce.

E tutto questo senza che ci sia azione da parte dell’ego, da parte della volontà o della ragione.

Si tratta di un lavorio interiore nel cervello sospinto dall’istinto e dai propri geni.

Però senza i primi germi che l’imprinting infantile semina nella coscienza tutto quel lavorio è inutile .

E l’adulto che agisce coattivamente nel gioco quell’inutile lavorio,  in esso riproponendolo ancora ed ancora simbolicamente, spesso rovina la propria vita.

Se l’ipotesi interpretativa fosse fondata un terapeuta che avesse ben sviluppato in sé stesso la propria funzione intuizione potrebbe giocare ripetutamente con qualche bambino/a problematico cambiando giochi ed inventandone sempre di nuovi e così facendo forse farebbe terapia.

E’ possibile che così facendo possa aiutare  il bambino/a a sviluppare per emulazione ed attraverso il gioco la propria funzione intuizione  innescando in quella coscienza un processo di crescita psichica salvifico. 

 

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