Nella fiaba omonima Cenerentola , la piccola servetta angariata dalla matrigna e dalle sue due figlie, rappresenta  Anima (intermediatrice tra i contenuti istintuali dell’inconscio, tra i quali sopratutto la coscienza del Sé,  e la coscienza cieca ed ottusa).

E’ fattore comune a molte fiabe , racconti ecc. che il personaggio più povero , più angariato, più disprezzato  , più tormentato , l’ultimo fra gli ultimi, ecc. rappresenti parti inconsce, negate  o rimosse dell’individuo inconscio di sé.

Quasi a voler impetrare  l’attenzione , la “simpatia” e l’empatia della coscienza verso tale reietto umano.

La scarpina,  perduta da Cenerentola al gran ballo , scarpina della quale il principe azzurro  ricerca la proprietaria , rappresenta invece la coscienza.

Il Principe azzurro,  rappresentazione simbolica del Sé, ricerca, attraverso prove ed errori (provando la scarpina alle  matrigna di Cenerentola ed alle sue due figlie), la proprietaria della scarpina individuandola infine in Cenerentola.

Il senso della fiaba è che il Sé ricerca (in ciascuno, in ogni individuo, in ogni essere umano, in ogni uomo o donna)  Anima , la sua Anima.

Alla quale restituire  coscienza, la coscienza di sé.

 

 

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