Può accadere che nel corso del processo di crescita psichica, analizzando ed interpretando intuitivamente un sogno dopo l’altro , un simbolo dopo l’altro, ad un certo punto venga fuori un sogno che riferisce circa la data della propria morte.

Ovviamente circa la fondatezza o meno di questa specie di previsione si vedrà a tempo debito.

Ci si chiede però quale possa essere il senso di una tale comunicazione che l’inconscio passa coscienza.

Una prima ipotesi è che l’inconscio ed il Sé comunichi questa data alla coscienza per così dire “a futura memoria”.

Come a dire : “Tieni presente la cosa al momento opportuno”.

Per formulare una seconda ipotesi occorre fare una premessa.

Come si è scritto più volte la coscienza al momento della nascita è praticamente una pagina bianca.

Se essa si sviluppa scollegata dai contenuti dell’inconscio ciò che apprende lo apprende solo dall’ambiente reale esterno con tutte le distorsioni e le carenze che ciò comporta.

Vedi per tutte la costruzione di un falso sé del tutto divergente dalla reale natura dell’individuo.

Ora estremizzo per semplificare.

In queste condizioni l’ambiente reale, il famoso ambiente parentale infantile, può inconsapevolmente far “credere” alla coscienza che l’individuo cui essa appartiene sia di sesso femminile mentre invece esso è di sesso maschile e viceversa.

E l’individuo perciò coattivamente si comporterà come una femmina pur essendo un maschio o come un maschio pur essendo una femmina.

La coscienza può “credere” che l’individuo sia un imbecille mentre invece è un individuo di normale intelligenza .

E l’individuo si comporterà coattivamente  per tutta la vita come un imbecille.

La coscienza può “credere” che l’individuo sia un genio mentre in realtà è un imbecille .

E l’individuo si comporterà di conseguenza tra lo sbigottimento degli altri.

E così via.

In queste condizioni si può anche pensare che una coscienza dissociata non abbia potuto prendere coscienza del fatto che l’individuo cui appartiene sia in realtà un essere mortale.

Ed allora quella comunicazione dell’inconscio alla coscienza acquista un suo senso.

Del resto, guardandosi intorno e vedendo uno che ha accumulato miliardi e si scanna per accumularne ancora di più, chi non si è chiesto:

Ma costui si rende conto di non essere immortale ?.

E chi , osservando uno che accumula potere di ogni tipo in una sorta di frenesia accumulatrice usando quel potere  contro tutti e tutto, non si è posto la stessa domanda ?.

 

 

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