Il principio più innovativo formulato da McLuhan è stato quello secondo cui “i media raggiungono i loro rispettivi effetti sulle persone, sulle sensibilità umane, sulla struttura sociale delle comunità, indipendentemente dal contenuto che trasmettono, ma esclusivamente in funzione della loro struttura formale”.

Un principio che già di per sé è uno sconvolgimento.

Lo chiarisce Derrick de Kerckhove, il suo più illustre allievo, quando scrive che «McLuhan ha spiegato i modi in cui i media strutturano la percezione sensoriale e questa, a sua volta, l’organizzazione sociale. Insomma, quello che facciamo e quello che pensiamo è legato al modo in cui percepiamo». “

L’osservazione di McLuhan  che “i media raggiungono i loro rispettivi effetti sulle persone, sulle sensibilità umane, sulla struttura sociale delle comunità, indipendentemente dal contenuto che trasmettono, ma esclusivamente in funzione della loro struttura formale” e che ha successivamente sintetizzato nell’aforisma “il medium è il messaggio”, dice che i media strutturano la percezione sensoriale dell’individuo e quindi determinano la sua visione del mondo, il modo in cui egli vede il mondo.

Ciò  a causa del condizionamento che essi operano su delle coscienze di adulti , rimaste però psichicamente infantili , le quali  hanno subito lo stesso identico trattamento nel corso della loro infanzia.

Nel corso della quale la struttura formale dell’ambiente parentale infantile era effettivamente il messaggio , il quale  ha strutturato quelle  coscienze infantili a prescindere dai contenuti che quell’ambiente ha trasmesso ad esse (Vedi il precedente pezzo “La percezione del gatto”).

 

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