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La coscienza è un organo psichico composta dal cervello (emisferi cerebrali ?, neocorteccia ?) e dalle informazioni/significati propinate al cervello nel corso dell’imprinting infantile ed acquisite nel corso dell’adolescenza nonché da tutte quelle acquisite nel corso dell’esperienza.

Questo sistema cervello più informazioni determinerà nel bene e nel male la vita dell’individuo.

Determinerà tra l’altro la visione (la credenza) che inconsapevolmente l’individuo ha di sé stesso nonché la sua visione del mondo.

Cioè ciò che egli crede essere la realtà del mondo così come  mediata e distorta dalla sua coscienza a causa delle  infinite proiezioni sugli “oggetti” .

Il processo di crescita lentamente muta da una parte la visione di sè restituendo alla coscienza ed all’ego la visione della  reale natura dell’individuo , del suo Sé mentre dall’altra parte restituirà loro una visione reale della realtà grazie al progressivo prosciugamento delle proiezioni dovuto alla  continua integrazione dei contenuti dell’inconscio e del Sé fino a quel punto inconsci alla coscienza.

Vengono abbattute progressivamente le barriere fantasmatiche che impedivano e distorcevano quelle visioni.

La distorsione della visione di sé da parte della coscienza dell’individuo nega alla coscienza stessa la reale natura dell’individuo tanto da poter far indurre  un maschio a comportarsi, anche sessualmente,  come una femmina e ad una femmina a comportarsi come un maschio.

L’accettazione  della propria sessualità è il primo passo per vivere più serenamente  la propria esistenza così come l’accettazione sociale della propria condizione.

Si diceva un primo passo.

Al quale può seguire, se l’individuo lo ritiene opportuno e necessario, l’intrapresa di   un percorso di crescita il quale avvicini progressivamente  la visione che la coscienza ha dell’individuo alla sua reale natura.

 

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