Come è possibile che un individuo la cui coscienza ha subito  nel corso della infanzia l’amputazione di una parte vitalissima di sé come i contenuti istintuali dell’inconscio ed i propri  istinti possa sopravvivere (bene o male che sia ) in questa situazione ?.

Ciascun essere umano vive circa due terzi della sua giornata  e della sua vita in uno stato di veglia  e l’altro terzo in uno stato di sonno.

Lo stato di sonno inizia nel momento in cui la coscienza cessa la sua condizione continua di elaborazione (la modalità con la quale essa mantiene attive le sue tante protesi del falso sé) e si acquieta spegnendosi.

Ciò riesce più facile a taluni e meno facile ad altri.

Lo stato di eccitazione “motoria” della coscienza può essere tanto elevato da rendere impossibile all’individuo l’addormentarsi.

Quando la coscienza si spegne le barriere che essa mantiene attive, durante lo stato di veglia, nei confronti dei contenuti istintuali del suo inconscio si allentano e si spengono esse pure.

La libido dell’inconscio irrora allora la coscienza nutrendola ed impedendole di morire.(*)

Quella libido/energia porta con sé anche contenuti significativi che il sogno notturno propone alla coscienza .

La quale incapace di interpretarne i significati , in quanto azzerata rispetto alla funzione intuizione, lascia cadere nel nulla quel messaggio vitale.

In ogni caso la libido/energia è riuscita ad alimentare ancora una volta la coscienza donandogli la condizione di beatitudine del sonno rigeneratore.

Al risveglio la elaborazione riprende ed i mostri ed i mostriciattoli chiamati “protesi del falso sé” fanno riprendere possesso all’individuo della sua personalità e dei suoi tratti caratteriali , quali che essi siano.

Parafrasando un vecchio motto:Non “il sonno della Ragione genera mostri” ma è invece proprio il risveglio mattutino  della cosiddetta ragione a generarli e a rigenerarli.

(*):Analogo fenomeno, con ogni probabilità, avviene nel corso dell’atto sessuale e dell’orgasmo.

 

 

 

 

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