La diffusa condizione dissociativa rende la coscienza dell’individuo dipendente dalle suggestioni di realtà non potendo quelle coscienze assumere significati e libido dal proprio inconscio.

A livello di realtà sensibile questa deprivazione psichica e quella dipendenza viene incarnata e rappresentata dalle dipendenze (dalla nicotina , dai psicofarmaci, dalle sostanze psicotrope, da una quantità di comportamenti autodistruttivi coatti, ecc.)

La condizione dissociativa dell’individuo ed il suo bisogno coatto di dipendenza è peraltro assolutamente compatibile e funzionale sia ai regimi capitalisti sia a quelli comunisti.

Compatibile e funzionale sia alle dittature sia ai regimi più o meno autoritari.

Compatibile e funzionale anche alle democrazie più avanzate.

E’ curioso osservare come in quasi tutti i paesi si perseguano i reati di spaccio e commercio di droghe , si dibatta sulla opportunità della loro liberalizzazione o meno  (se la droga fosse un farmaco e fosse trattato come tale l’aiuto alle tossicodipendenze e il contrasto ai narcotraffici ne trarrebbero enormi benefici) ma ben pochi a livello di cultura di massa si chiedono come mai la diffusione delle sostanze psicotrope abbai ricevuto nel tempo una così impressionante diffusione.

La coscienza dissociata , oltre che ad ottundere anche la capacità di comprensione razionale, aziona con le sue resistenze una sorta di damnatio memoriae verso tutto ciò che minacci il suo patologico e patogenico status quo.

Cioè verso tutto ciò che riguarda la psiche e le cause psichiche delle varie disfunzionalità umane.

 

 

 

Torna alla home pageTorna alla pagina indici Febbraio 2020