Per molto tempo nel corso di questa lunga ricerca nel mondo dell’inconscio, dei sogni e della realtà sensibile mi sono chiesto cosa si debba intendere per normalità psichica.

Quand’è cioè che un individuo si debba considerare perfettamente sano di mente (con tutti i  limiti che al concetto di perfezione è concesso ai viventi) e quando no .

Fermo restando che la definizione di normalità non mi pare sia  conosciuta nella teoria psicoanalitica tenuto conto che normalmente si intende per individuo normale a livello psichico quell’individuo che ha sviluppato un adattamento non “disturbante” a livello sociale, a livello di codice penale , a livello di comune conoscenza clinica.

Individuo “normale” che un giorno si sveglia ed uccide la moglie ed i suoi figli oppure che entra in una scuola con un fucile mitragliatore ed uccide 10 ragazzi.

Oppure che sbarca su un’isola e falcia con un kalascinov  una settantina di giovani colpevoli di essere di ideologia diversa dalla sua.

Oppure che costruisce dei campi di sterminio e gasa qualche milione di esseri umani.

Evidentemente il concetto comune di normalità mentale è a dir poco fallace.

Per successive approssimazioni, nel corso del tempo, credo che di potere  affermare che un individuo psichicamente normale è colui che ha integrato nella propria coscienza (consapevolmente o no) i contenuti del proprio inconscio e che sia perciò assolutamente cosciente di sé, cosciente del proprio Sé.

Consapevole o meno che sia di ciò.

Di conseguenza tutti coloro che vivono nella incoscienza di sé e con strutturazioni di coscienza ostili ai contenuti del proprio inconscio debbono considerarsi , a diversi livelli , come psichicamente disturbati.

Per taluni di costoro le loro proiezioni , le loro ostilità ed i loro odii più o meno intensi proiettati sugli oggetti della realtà sensibile svelano quella condizione .

Per costoro anche le varie sintomatologie comportamentali, emozionali e fisiche sono rivelatori di una condizione psichica più o meno squilibrata nel senso suddetto.

Per tutti coloro che non arrecano disturbo alla quotidianità sociale  si può solo affermare che hanno sviluppato , malgrado la loro condizione psichica reale, un buon adattamento alla realtà.

Salvo poi ricredersi quando questo adattamento in qualche modo fallisce.

 

 

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