Le esperienze infantili , come in generale ogni esperienza vissuta, ed in particolare le esperienze negative che abbiano a suo tempo bloccato il processo di crescita psichica, sono costantemente sospinte dal bisogno di diventare coscienti (“Piacere delle anime è diventare umide“, Eraclito framm. n.54) .

Sono cioè sospinte dalla loro carica energetica , che aumenta con il passare del tempo  energizzandoli sempre di più, ad entrare nella coscienza.

Quando questo processo psichicamente fisiologico oltreché intrinsicamente salutare viene bloccato dalle barriere castranti e dalle resistenze della coscienza si verifica progressivamente nell’inconscio un accumulo patologico di contenuti (per non parlare dei contenuti del proprio Sé da quelle costrizioni negate) che può essere agito con un tratto caratteriale tipico:la mania del collezionista.

Ed allora l’individuo collezionerà moto o auto d’epoca, oggetti del passato tra i più disparati, e così via.

I contenuti dell’inconscio negati alla coscienza, siano esse esperienze passate o contenuti del proprio Sé, possono ancora proiettarsi in una moltitudine di oggetti che riempiranno in ogni angolo la casa , il garage, il ripostiglio degli attrezzi, la scrivania ecc.

Un esempio per tutti , esempio già a suo tempo proposto, è l’oggettistica infinita che soffoca la già di per sé soffocante villa di G. D’Annunzio , sul lago di Garda.

E non è un caso che in questa villa l’unica stanza luminosa ed ariosa sia quella che D’annunzio definiva la sua fabbrica e cioè lo studio nel quale scriveva.

Se i locali e gli oggetti della villa rappresentavano l’inconscio ed i suoi contenuti quella stanza intendeva rappresentare la sua coscienza.

Oltre al collezionismo già citato c’è anche il collezionista di denari e di beni.

Accumulatore indefesso di ricchezze per consumare le quali non basterebbero più vite di cotanto collezionista.

A tale tratto caratteriale si accoppia talora l’avarizia se non addirittura la tircheria.

Avarizia . cioè un trattenere ad ogni costo, che può estendersi ai sentimenti, alle emozioni, ecc.

Di solito al collezionista di denaro subentra ereditariamente una figura opposta, quella del dissipatore.

Un’altra figura caratteriale interessante è quella del collezionista che incarta accuratamente ogni oggetto della propria raccolta , ogni oggetto della sua casa ecc..

In questo “negare l’evidenza” (“La Natura ama nascondersi”, Eraclito fr. n. 28) viene agita anche la funzione onirica la quale “incarta” accuratamente ogni contenuto dell’inconscio in una veste simbolica nella speranza di riuscire a veicolare, grazie a questo  “inganno”,  quel contenuto nella coscienza.

 

 

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