Credo che difficilmente possa essere compreso dai più quale terribile dolore provi un bambino nel momento in cui l’ambiente nel quale è nato e che gli da o dovrebbe dare amore, protezione, nutrimento, sostegno ecc. ad un certo  punto della sua pur breve esistenza gli nega più o meno brutalmente il diritto fondamentale di quella sua vita che non è il diritto all’amore, alla protezione al nutrimento ecc. ma bensì il diritto ad una normale crescita psichica sulla base della sua istintualità, del suo Sé, dei contenuti del suo inconscio.

Credo che nessuno sia in grado di comprendere quanto straziante e profondo sia quel dolore che pure il bambino non percepisce perché esso è tanto terribile ed intenso che la sua piccola coscienza ne respinge la possibilità di percezione per non esserne lacerata, devastata.

Credo che nessuno sia in grado di comprendere quanto terribile sia quel dolore, e meno che mai lo stesso interessato che quel dolore sprofonderà sempre di più nel proprio inconscio e che pervaderà per tutta la sua vita ogni sua cellula , ogni sua fibra. ogni suo neurone.

Che incomberà dentro di lui dietro ogni pensiero, ogni azione ,ogni scelta, ogni emozione o sentimento .

Che trasparirà a forza in molti degli eventi della sua vita.

Tanto terribile è  esso che quando la terapia sarà riuscita a far crescere la sua coscienza fin al punto da renderla tanto forte da poterlo affrontare e viverlo nella sua tormentosità esso verrà sapientemente centellinato dall’inconscio verso quella coscienza lentissimamente ed in piccole dosi omeopatiche.

E’ questo il momento in cui una terapia analitica ,talora pur tormentosa in sé , costringerà l’individuo a confrontarsi con l’esperienza forse più terribile della sua vita.

Più terribile e straziante di qualsiasi altra esperienza, pur  terribile e straziante che pur può avere vissuto e che di quel dolore primario è solo una pallida rappresentazione  simbolica.

Eppure quel dolore negato non può essere completamente nascosto.

Ed esso trasparirà, sublimato, rappresentato, agito , interpretato in molti comportamenti del bambino dei quali  i genitori non comprendono la radice perché quella radice malata è stata da loro stessi inflitta alla psiche del bambino e che tuttora li acceca.

Ed esso si diceva trasparirà in molti modi e non potrà perciò nascondersi all’occhio esercitato dell’analista , alla sua sensibilità, alla sua pietas  di essere umano.

 

 

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