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Tutto inizia con una terapia analitica sbloccante, con una autoanalisi che comincia a "muovere gli eventi", con un ampliamento della esperienza che fa conoscere alla coscienza sentimenti ed emozioni mai realmente conosciuti.

Ma cos'è che accade realmente nella psiche di chi ha intrapreso il "cammino del mutante"?.

Come al solito si possono fare solo ipotesi.

Una delle quali è che grazie a quella terapia, grazie a quell'inizio di autoanalisi, un germe di funzione intuizione mette radici nella coscienza.

E grazie a questo germe un qualche significato genetico del proprio Sè riesce a essere trasferito (perché questo è il significato del misterioso termine "transfert") dall'inconscio alla coscienza quantistica.

E da qui, grazie ai microtubuli (veri e propri "cavallini di Troia"), ad un qualche neurone della coscienza neuronale.

Informazione/significato e microtubulo che insieme fanno cambiare stato agli elettroni di questo neurone il quale cambia perciò a sua volta stato e passa da chiuso ad aperto.

Una piccola porticina si è aperta in un punto della "terribile" coscienza neuronale, una piccola porta si apre e si illumina nell'oscuro castello, una piccolissima luce si accende nella terribile oscurità di quella coscienza, un punto accesso del Sé si è attivato nella “stupida macchinetta”.

Un piccolo varco , un punto di accesso che consentirà, poco alla volta, ad altri significati del proprio Sè di "colonizzare" la coscienza ostile .

"Svuotandola" dall'interno, mutandola dal di dentro.

Da bambini, in certi lontani paesi* dove non era ancora arrivato Halloween , si festeggiava la festa dei morti (ed è lì che Halloween è nato).

Non si sapeva ancora del "grande cocomero" di Linus e si usava invece svuotare con cautela dall'interno una grossa anguria.

Poi si praticavano, sempre con cautela, sulla sua buccia, con la parte posteriore di un pennino (quelli che si usava intingere nel calamaio), dei piccoli fori circolari.

Infine si poneva all'interno della anguria , cosi svuotata, un piccolo lumino.

E l'anguria illuminava con una sua luce magica l'intera stanza.

E, a pensarci bene, ecco come un antico gioco, un antico ricordo, diventa una metafora del processo di crescita psichica e della conquista della coscienza di sé e della "magica  luce" con la quale la coscienza di Sé illumina le menti oscurate (e sofferenti) degli altri.

(*) In alcune regioni italiane, in Messico ed in altri paesi latini.

(scritto il 28/12/22)

 

 

 

 

 


 

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