Le piante di bambù hanno una interessante caratteristica nota ai giardinieri.

Esse sviluppano radici sotterranee orizzontali e ben presto emettono a distanza dalla pianta madre nuovi germogli e nuove piante di bambù.

Nulla di male se uno ama le foreste di bambù perché queste piante lasciate a loro stesse ben presto colonizzano interi giardini diventando fitte foreste con fusti alti anche qualche decina di metri.

Cosa centra il bambù con la psicoanalisi ?.

I costrutti del falso sé nella coscienza, i quali quando sono particolarmente virulenti,  aggressivi e sessuofobici si possono ben definire complesso di castrazione , si radicano nell’inconscio individuale per alimentarsi e sopravvivere ed hanno la tendenza a riprodursi, per autoemulazione, nelle altre coscienze, soprattutto se infantili, riproducendosi e radicandosi in esse.

Esattamente come le piante del bambù.

Ma questa capacità di riproduzione virulenta non è una specifica caratteristica  di quei costrutti ma bensì una caratteristica propria della psiche.

Quando infatti la coscienza dell’individuo ha integrato in sé l’immagine del proprio Sé, ripulendo l’inconscio dei contenuti rimossi e ivi latenti oltre che dei contenuti non ancora integrati, la psiche tende a riprodurre , stavolta beneficamente , i propri contenuti, finalmente “normali” ,  nelle altre psiche dell’ambito.

E’ questa benefica caratteristica della psiche a rendere possibile la psicoanalisi .

Grazie alla comunicazione interpersonale a vari livelli , sia essa sensibile o subliminale, l’analista può riuscire a sbloccare i nodi , le dighe , i rotoli di filo spinato che bloccano ogni possibilità di crescita psichica del suo paziente avviandolo lungo la strada di quella  crescita.

 

Torna alla home page    Torna alla pagina indici Marzo 2016