Esistono su un lontano pianeta  ,  ai più sconosciuto , tanti piccoli mondi ciascuno dei quali  sembrano uno ma che sono invece  composti   da due mondi tra di loro diversissimi.

Nel mondo di Obscurity l’oscurità è perenne e mai raggio di sole l’ha attraversato.

E’ il mondo dell’eterno caos, della continua agitazione frenetica in ogni dove.

Talora lampi di una luce oscura l’attraversano in ogni direzione gettando nel panico i suoi misteriosi ed invisibili abitanti.

Nessuno vorrebbe abitare in questo luogo che molti definiscono da incubo ed i suoi abitanti meno che mai.

Si affollano perciò in una massa indistinta e confusa verso una porta che la credenza dice dare su un lungo corridoio che loro chiamano “il luogo di Zylon”.

Nessuno sa dove porti quel corridoio ma per uno strano ed incomprensibile istinto tutti si affollano verso quella porta tentando di entrarvi.

La porta di solito è sbarrata e nessuno capisce come essa si possa aprire nè chi manovri il suo chiavistello.

Una telecamera sovrasta la porta e gli abitanti si agitano e si spintonano anche sotto di essa benché nessuno sappia cosa riprenda quell’aggeggio  nè a chi invii le sue immagini od i suoi suoni o non si sa cos’altro.

E per quale scopo o fine.

Talora, rarissimamente , la porta del luogo di Zylon si apre e il contenuto più veloce o più fortunato o più feroce  riesce ad entrare nel corridoio.

Lo percorre correndo come un disperato anche se nulla sa di dove quel corridoio conduca.

E mentre corre disperatamente egli si trasforma quasi insensibilmente in un’altra cosa tanto  da diventare essere irriconoscibile anche a sé stesso se solo esso si potesse vedere.

Cosa peraltro impossibile dato che egli non ha coscienza di sé né occhi per vedersi.

Corre perciò ciecamente e follemente verso la porta di uscita del corridoio e quando la raggiunge e la oltrepassa, ormai completamente altro da sé, entra nel meraviglioso e tanto agognato mondo di  Opticon, a lui assolutamente ignoto in ogni sua parte.

Eppure egli sente confusamente di essere giunto al suo luogo , alla sua casa tanto agognata , al  rifugio al quale era da sempre destinato anche se di esso nulla conosce.

Nel luogo di Opticon egli trova la sua vera vita.

Il più delle volte però essa è vita solitaria dato che solo ad esso  o a pochissimi altri è stato concesso da mano ignota ed inconsapevole il tanto desiderato transito.

Tutti nel mondo di Obscurity desiderano intensamente di poter effettuare quel transito e non sanno che, a parte quei pochissimi che quel transito sono riusciti ad effettuare , le formidabili potenze che governano il mondo di Opticon sono follemente ostili ai quei transiti ed a quei passaggi nonché  ad ogni abitante di Obscurity dei quali peraltro nulla conoscono , dei quali nemmeno immaginano l’esistenza, ma dei quali comunque hanno follemente terrore.

E continuamente perciò continuano a  barricare la porta di uscita del luogo di Zylon, terrorizzati da ciò che da quella porta potrebbe entrare.

E più barricano quella porta e più la sofferenza che appesta l’aria di Opticon cresce e colpisce ogni dove.

Più si inferociscono nelle loro folli difese tanto più lunghe crepe si aprono scricchiolando sinistramente nel loro mondo che loro credono  perfetto non conoscendone altri.

Tanto perfetto da essere invece talora luogo di inimmaginabile orrore.

In ciascun luogo nel quale i mondi paralleli vivono ciascuno aspetta un salvatore che liberi Opticon dal suo terrore folle ed Obscurity dal suo troppo intenso desiderio.

E in ciascun luogo nel quale quei mondi paralleli vivono è difficile far capire che quel salvatore non è altro da loro e con loro coincide dato che le chiavi di quelle porte a ciascuno di loro la loro Natura ha affidato anche se di ciò essi nulla sanno.

 

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