Nel corso dell’analisi dei suoi contenuti si delineano lungo il percorso una quantità di funzioni attribuibili all’inconscio .

Dapprima si individua la sua funzione di deposito della spazzatura.

Cioè di tutto ciò che la coscienza  di solito , ma non di norma , esclude da sé al fine di mantenere un suo più o meno precario equilibrio.

Successivamente ci si rende conto che l’inconscio è il deposito delle esperienze vissute fin dalla nascita che la coscienza ha rimosso non riuscendo a comprenderne il significato.

Via via che questi significati vengono compresi ed integrati nella coscienza emergono ora quei contenuti destinati a costruire nella coscienza l’immagine del proprio Sé.

Quando questa immagine risulta completamente integrata nella coscienza l’inconscio si può considerare liberato dai pesi che lo zavorravano.

Ed emerge allora una ulteriore sua funzione.

L’inconscio liberato è di fatto un canale di comunicazione tra l’universo mondo  e la coscienza .

Grazie agli strumenti di quest’ultima, l’intuizione, la razionalità , le emozioni, i sentimenti e la funzione onirica l’universo mondo comunica con la coscienza e, grazie alla consapevolezza, anche con l’ego.

Nei sogni l’universo mondo può rappresentarsi con il simbolo del mare.

Un mare limpido ed aperto nel quale nuotano grossi pesci di varie specie , grosse cernie, ecc. i quali rappresentano i Sé dei tanti individui inconsci che quel mondo, che è anche il mio, abitano.

Certo davanti a questi simboli forte sarebbe la tentazione di riprendere a parlare di inconscio collettivo.

Se qualcuno trova ciò preferibile si accomodi.

Personalmente quel mare, così ricco di grandi pesci, percepito attraverso l’inconscio ed i sogni, preferisco chiamarlo Universo-mondo

 

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