E’ facile e comune osservazione che nei luoghi nei quale la natura è libera di espandere le proprie forme di vita il regno animale ed il regno vegetale danno, nelle condizioni date , il meglio di sé.

Laddove l’antropomorfizzazione non abbia bloccato il libero sviluppo della vita naturale essa prolifica e dalle leggi della evoluzione e dalla paleontologia sappiamo che nel lungo e lunghissimo periodo essa è in grado di produrre continuamente non solo nuova vita ma soprattutto nuove forme di vita.

Non fa eccezione a ciò il rapporto libero e continuo con l’inconscio.

Senza la cappa di cemento della coscienza dissociata o peggio ingabbiata dalle proprie castrazioni il rapporto con l’inconscio (l’ascoltare i suoi molteplici linguaggi e fornir loro la propria capacità intuitiva allo scopo di scoprire i significati che quelle rappresentazioni veicolano) diventa fonte di continuo arricchimento.

L’inconscio libero di esprimere i propri contenuti istintuali, come ogni altro aspetto della natura di cui fa parte, produce continuamente nuova vita e nuove forme di vita che comunemente definiamo simboli onirici o in un linguaggio più generale rappresentazioni simboliche.

Libero dai blocchi e dalle inibizioni della coscienza, oramai liberata, l’inconscio  esprime al meglio la propria ricchezza fornendo all’individuo che sappia ascoltarlo sempre nuova conoscenza cioè sempre nuova ricchezza.

Tutto il lavoro fin qui esposto questo dice.

E tutta la conoscenza così puntigliosamente ivi riferita solo da quel rapporto, solo da quella capacità intuitiva discende.

 

 

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