Partiamo come al solito dall’osservazione della Natura.

Fin dalla nascita dei suoi cuccioli la mamma gatta li pulisce accuratamente, li nutre , gioca con loro, finge comportamenti da cacciatrice e così via.

Comportamenti che si ripetono fino a quando i cuccioli non vengono invitati dalla loro mamma , talora vigorosamente, ad andare per la loro strada verso l’età adulta.

Si può presumere che questo insieme di comportamenti da una parte vengano appresi per imitazione dai cuccioli, che li riproporranno poi nella età adulta in analoghe condizioni,  e dall’altra parte si può presumere , quì si può solo presumere, che essi facciano  insorgere e rafforzare un legame transferale tra i loro inconsci il quale agevolerà il passaggio dei contenuti del Sé dei cuccioli verso la loro coscienza consentendo quindi l’integrazione, assolutamente vitale per la loro sopravvivenza , dei loro istinti.

Il processo di apprendimento per imitazione più o meno così congegnato si può ben affermare che funzioni dato che il rapporto genitori-figli negli animali a S.N.C. sviluppato ha consentito fino ad adesso la sopravvivenza delle varie specie nel rispetto del loro ambiente naturale.

Naturalmente si potrebbe pensare che analoghi comportamenti tra genitori e figli appartenenti alla specie umana debbano egualmente funzionare al fine del completo sviluppo e della crescita psichica dei figli.

Si potrebbe pensare ma così non è.

Nelle specie animali la cosa funziona in quanto i genitori hanno appreso nella loro infanzia un modello di comportamento singolare ed esclusivo, loro e solo loro, che si chiama coscienza del Sé.

Hanno cioè integrato grazie alle cure parentali i loro istinti cosa che ha loro consentito di sopravvivere e di potere perciò, a loro volta,   insegnare ai loro figli ad integrare il loro singolare ed esclusivo modello di comportamento istintuale cioè a prendere coscienza del loro Sé.

Poiché  ciò avvenga la condizione fondamentale è che i genitori abbiano coscienza di sé, abbiano integrato nella loro coscienza la loro istintualità, abbiano cioè coscienza del loro Sé.

Ed è di nessuna importanza , come del resto negli animali, che essi abbiano o meno consapevolezza di ciò.

E forse è anche di nessuna importanza, in presenza di quella condizione fondamentale,  quale sia la tecnica di comunicazione che consenta quella integrazione.

Quel meccanismo di apprendimento per imitazione funziona solo se quella condizione basilare e fondamentale è verificata.

Altrimenti l’apprendimento per emulazione insegnerà alla coscienza ed alla psiche dei loro figli le resistenze , le schermature, le sclerotizzazioni, le condizioni di dissociazione, se non peggio, in atto nella psiche dei genitori.

Che inconsapevolmente insegneranno ai loro figli, grazie ai diversi piani della  comunicazione, ad essere dissociati, nevrotici  o psicopatici esattamente come loro.

 

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