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Quando si perde una persona cara , una persona amata,  il dolore sconvolge l’anima e la coscienza per difendersi da una percezione troppo intensa di esso lo rimuove nell’inconscio e si chiude rispetto ad essa.

Il sintomo conseguente di questa chiusura brusca ed intensa è un senso di vuoto interiore , un senso di morte interiore ben difficile da sopportare.

Intenso tanto quanto intenso (e pericoloso per l’integrità della coscienza) sarebbe  stata la percezione del dolore per quella perdita.

Quel vuoto interiore è anche la conseguenza  ed il segno della perdita, della rottura, delle proiezioni che su quella persona amata erano attive.

Inizia a questo punto una elaborazione inconscia del lutto da parte della coscienza che per prove ed errori cerca ,finchè non riesce a trovarlo,  l’adattamento secondario che sia compensativo rispetto alla perdita delle proiezioni di cui sopra.

Ci vorrà tempo e lentamente la coscienza , procedendo quella elaborazione , rilascia lentamente la brusca chiusura che aveva attivato verso l’inconscio lasciando trafilare lentamente , e con molta più limitata intensità, la percezione del dolore subito.

Quella elaborazione del lutto sarà aiutato dall’amore verso le persone che ci sono care e dall’amore che esse portano verso di noi.

E la parola sanificante di chi è cosciente di sé può portare a quell’anima sofferente un lenimento ed un aiuto.

 

 

 

 

 

 


 

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