La creatività  è una delle tante possibili voci dell’inconscio e del Sé che , grazie ad essa, si esprime come può.

Può esprimesi nella forma della poesia o del racconto, nella forma della pittura o della scultura, nella forma del film o dei cartoons, ecc.

Quale che sia la forma con la quale si esprime si tratta sempre e comunque di una qualche forma simbolica, di un insieme di simboli che come tali possono essere interpretati.

Che di tratti del Mosè di Michelangelo o della Gioconda di Leonardo o di un film di John Ford..

Può trattarsi anche del dipinto di Michilini un pittore friulano che con la sua “Isola dei vivi” ci racconta simbolicamente del suo Sé.

E cosa ci dice Michilini con il suo  dipinto ?

 Ci dice plasticamente di una monumentale coscienza razionale la quale con i suoi imponenti costrutti razionali e con le sue credenze mistiche incombe minacciosamente  sull’inconscio mare.

Nel quale la coscienza del Sé, inerte ed indifesa , sullo scoglio aspetta il soccorso dei due pescatori che corrono in suo aiuto.

Forse rappresentazione inconsapevole delle due funzioni inferiori della coscienza ,la funzione intuizione e la funzione sentimento.

Naturalmente del dipinto esistono forse altre mille interpretazioni possibili e con quella sopra riportata faranno mille ed una.

La coscienza che incombe sull’inconscio mare viene definita “isola dei vivi”. In contrapposizione dei contenuti dell’inconscio che taluno vede come l’arcipelago dei morti.

Senza sapere che in quest’arcipelago è la vita ed in quell’isola dissociata la morte di sé.

 

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