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Nel pezzo del 9/1/19 “Conclusioni” si richiamava il dubbio come uno dei fondamenti dell’equilibrio mentale in contrapposizione alle certezze incrollabili che invece su quell’equilibrio qualche dubbio debbono far sorgere.

Una bella rappresentazione del dubbio che deve essere coltivato quando si ha molta conoscenza  la troviamo nel gioco del poker.

In questo gioco esiste una serie di gerarchie.

Chi ha un tris (tre carte dello stesso seme , tre dieci per esempio) sa con certezza che vincerà su una coppia o su un tris di nove.

Inoltre se ha una scala all’asso di cuori sa con altrettanta certezza che vincerà su una scala all’asso di quadri.

In queste gerarchie dei punti e dei colori è tutto certo tranne quando si arriva al massimo punto possibile nel gioco del poker e cioè la scala reale o scala a colore .

Punto tra i massimi possibili in questo gioco il quale  però non ha un punto massimo che dia al giocatore la certezza assoluta della vittoria .

Infatti nel campo delle scale reali le gerarchie dei punti di cui sopra  sono abbandonate ed esiste tra le scale reali o scale a colori una gerarchia ciclica per cui la scala reale massima vince su quella media la quale a sua volta vince sulla minima che a sua volta ancora vince sulla massima.

Per cui quando il giocatore entra in possesso di uno tra i punteggi più alti tra quelli possibili in quel gioco non ha alcuna certezza di essere in possesso della  combinazione di carte tra le più alte in assoluto.

E quindi anche qui il dubbio e l’incertezza trova la sua potente rappresentazione simbolica.

 

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