La nascita del meccanismo di castrazione infantile , ciò che successivamente diventerà il complesso di castrazione, potrebbe farsi risalire alla primissima infanzia ed esattamente quando uno dei primissimi contenuti dell’inconscio comincia ad affiorare alla coscienza del bambino o della bambina.

Con ogni probabilità un qualche componente che attiene alla sessualità infantile.

A questo punto scatta il meccanismo repressivo inconsapevole da parte di qualcuno dei membri dell’ambito familiare.

E’ in questo momento che dolore e piacere si fondono in un unicum indifferenziato.

Successivamente il processo percorre la strada del consolidamento e, per esempio, l’enuresi notturna potrebbe essere il comportamento coatto ed inconsapevole con il quale il bambino o la bambina invocano l’azione repressiva allo scopo di rendere permanente il meccanismo castrante.

Azione repressiva vissuta come difesa da contenuti pulsionali terrorizzanti e già classificati come  inappropriati dall’ambiente parentale infantile.

Vittima e carnefice, come sempre, vanno a far  parte di un unico sistema che si autoperpetua.

Tra i simboli onirici che rappresentano il complesso di castrazione , sia esso materno o paterno, si annoverano:la freccia, la freccia ardente, l’ago, lo spillo, il coltello, le forbici, ogni oggetto appuntito.

 

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