E’ noto che a livello psichico la coscienza ha quattro funzioni:La funzione pensiero (o funzione razionale), la funzione percezione , la funzione sentimento e la funzione intuizione.

La funzione pensiero è in parte governata dalla volontà cosciente ed in parte (in diversa misura ed inconsapevolmente per l’ego) dai contenuti inconsci e dalle distorsioni della coscienza stessa.

La funzione intuizione è una funzione istintuale che come la funzione pensiero può crescere e svilupparsi ove una adeguata educazione provvedesse a ciò esattamente come accade per la funzione pensiero.

La funzione sentimento è essa pure condizionata dall’ambente familiare infantile e quindi dal imprinting che questo ambiente INFLIGGE al bambino (Se non c’è amore in quell’ambito come può la coscienza del bambino sperimentarlo e quindi costruire ,grazie a ciò, connessioni con i propri sentimenti istintuali ?).

Infine parliamo della funzione percezione la quale rende possibile ogni forma di percezione che grazie ai cinque sensi confluiscono alla coscienza stessa e specificatamente a questa funzione.

Si è osservato che quando una animale soffre di una intensa sofferenza potenzialmente mortale entra in uno stato soporifero in attesa o che la sofferenza passi o in attesa della morte.

Parrebbe perciò che l’animale fosse in grado di attenuare o spegnere in gran parte la sua coscienza ed in particolare la sua funzione percezione cioè la sua capacità di percepire il dolore che lo affligge.

Parrebbe che la stessa capacità possa esistere anche relativamente alla coscienza umana la quale nel corso dell’imprinting infantile (e forse non solo) è capace di attenuare fino a spegnerla la capacità di percezione sensoriale in un qualche ambito sensoriale ove il dolore psichico proveniente da quella specifica forma di percezione fosse troppo intenso.

Che esistano distorsioni della capacità di percezione pur in presenza di organi sensoriali perfettamente funzionanti è noto e si chiamano allucinazioni.

Le quali possono essere visive (le più note) ,olfattive, tattili, uditive, gustative ed interessare cioè la capacità di percezione della coscienza rispetto all’organo di senso.

Si può allora immaginare che un ambiente familiare che infligge al bambino input traumatici a livello sensoriale possa costringere la coscienza a parzializzarne la percezione per salvaguardare la propria integrità.

Esattamente come fa nei confronti di contenuti inconsci troppo intensi o di emozioni o di sentimenti di particolare intensità

 

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