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Benedetto Croce sosteneva, e con ragione, che non possiamo non dirci cristiani.

Poichè il grande simbolo* del Cristo vive in ciascun essere umano, nel suo inconscio, nel suo codice genetico.

E vive là, in attesa che l’individuo lo renda cosciente, in attesa che l’individuo lo renda coscienza.

Anche nel più ottuso degli atei, anche in chi professa religioni di odio, anche nel più folle degli esseri umani.

Anche perfino in ciascun essere vivente che abbia coscienza di sé (avendo di sé, della sua reale natura, preso coscienza).

In quanto quel simbolo rappresenta la coscienza di Sé, la coscienza della propria reale Natura, coscienza che geneticamente in tutti gli esseri viventi preme per raggiungere il suo fine, la sua missione.

E che negli esseri umani, e forse non solo in loro per quanto è dato conoscere, può essere raggiunta in consapevolezza.

(*) Attenzione, qui non stiamo parlando di fede o di religioni  ma di psicoanalisi.

(scritto il 12/12/22)

 

 

 

 

 


 

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